Mestieri
netturbinoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1942Data di ritorno
1945Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Contro il suo volere, Ulderico Sproti è stato inviato a lavorare in Germania, nelle miniere della Saar, Arriva a Freyming-Merlebach, oggi in territorio francese.
La prima fermata fù ha, Faulquemont,…. Poi à Sant’Avold…. Ha Forbach… Saarbruchen, e in ultimo, Merlenbach, eravamo arrivati ha destinazione, al travaglio, travaglio di nome e di fatti. Scesi da treno, ci accompagnarono in una specie di caserma, perché il suo turno era alle quattro. Il casermone era così diviso! Il primo turno al primo piano, il secondo turno al secondo piano, il terzo turno al terzo piano, dove fui assegnato io…. e mi assegnarono anche il terzo piano di una branda, che era di fronte ha una finestra, così, io quando ero in branda potevo vedere un tratto della linea Maginot, che era di fronte, alla collina, ha circa 800 metri in linea retta. […]
Appena passato il cancello, vi era una casetta chiamata la medagliera, e ogni operaio aveva un numero di matricola, il mio numero era 1736, e quando passavo davanti la medagliera dicevo il mio numero e mi veniva data una medaglia che aveva quel numero, poi si andava nello spogliatoio dove vi erano tanti posti numerati, cercato il numero della medaglia, tiravo giù una catenella, che al suo capo aveva quattro ganci, mi toglievo il vestito che avevo indosso, e mi mettevo quello di lavoro, con il basco da minatore, poi l’indumenti che mi ero tolto, li metto nei ganci, e ritiravo su la catenella, e sempre con la medaglia, andavo nel reparto lampade, gli davo la medaglia, e me la riconsegnava assieme alla lampada, che aveva lo stesso numero, poi così acconciati si andava nell’ascensore… quelli del secondo turno venivano alla luce e noi del terzo andavamo alle tenebre.
L’ascensore della miniera aveva tre piani, ossia tre gabbie, una sopra all’altra, e ogni gabbia portava dieci minatori, così trenta uomini salivano, e trenta scendevano… mi raccontava un polacco, che lavorava con mè, un vero minatore, che nel 1939 si spezzò la corda dell’ascensore, e vi perderono la vita 60 uomini, trenta che salivano e trenta che scendevano.
Figuratevi che cuore mi si fece ha mè!
Il viaggio
Mestieri
netturbinoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1942Data di ritorno
1945Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Ulderico Sproti
La signorina Spadoni
Arrivò il giorno nove ha mattina, e non vi descrivo quello che provai, nel distacco dai...
“Non è una donna è una belva”
Ad un tratto la signorina Spadoni intimò il silenzio e incominciò a distribuire i passaporti, hai...
Un girone infernale nella Saar
Quante volte nel vedere in quelle gallerie gruppi di uomini ricoperti di fango che erano alle...
La “prima linea” della miniera
[…] il destino volle che in un mattino, al termine del nostro turno di lavoro, mentre...
Da mobilitato civile a prigioniero
Le miniere furono tutte chiuse, a noi italiani ci portarono ha fare grosse trincere, di circa...