Mestieri
infermieraLivello di scolarizzazione
Diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
InghilterraData di partenza
1953Data di ritorno
1958Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Di anno in anno Grazia vive esperienze nuove in Paesi diversi dell’Europa: nel 1956 prende servizio come bambinaia presso una famiglia francese, in un piccolo paesino della Loria. Un’esperienza molto felice che le consente, anche, di proseguire nel suo percorso di emancipazione personale
Era giunto quindi il momento di partire. Trascorsi il Natale del 1954 presso una famiglia francese, gli Chapelet, lavorando come governante dei quattro bambini. Abitavamo a Olivet, un paesino idilliaco non lontano da Orleans, in una grande villa sulle rive del Loiret, un affluente della Loira. Fu un periodo bellissimo. Amavo quella famiglia ed il rapporto con i bambini risultò più semplice del previsto grazie anche al fatto che entrambi i genitori non interferirono mai nelle mie decisioni, che riguardavano l’organizzazione della giornata, i momenti dedicati allo studio, i giochi, le passeggiate in bicicletta o in barca e i bagni nel fiume. Il mio costume giallo era finalmente sparito, indossavo il mio primo due pezzi acquistato in occasione delle vacanze estive a Hendaye, sull’Atlantico. Nelle mie giornate libere mi incontravo a Parigi con Giulia Semenzato, che mi aveva seguito in Francia; lavorava, infatti, in un ospedale della città e abitava in una tipica mansarda parigina. Per fortuna, l’anno successivo riuscii a rientrare a casa per Natale. Fu un Natale ricco quello del ’55: Sandro, Pupa ed io ricevemmo tutti un Montgomery, quel cappotto allora di gran moda. Ne fui contenta soprattutto io, perché nel marzo seguente sarei andata due settimane a sciare a Grindelwald con la mia famiglia francese. Anche Carlo era riuscito a tornare. Da alcuni mesi si trovava, infatti, ad Ascoli Piceno per il servizio militare. Aveva approfittato dell’occasione per abbandonare definitivamente l’Università, con grande rammarico materno. Ad Ascoli Piceno, Carlo, di stanza nella IV Compagnia, X batteria, frequentò la Scuola Allievi Ufficiali di Complemento. Dovette ricominciare a studiare (una vera beffa per lui), prese la patente e guidò anche dei mezzi pesanti. Più avanti sarebbe stato trasferito alla Scuola Artiglieri di Bracciano e poi all’Aquila, nel 13° Reggimento Artiglieria da Campagna “Granatieri di Sardegna”. Accettò bene la vita militare. La divisa, poi, gli donava, aggiungendo un tocco di eleganza al bel portamento che gli era naturale. Non si fece, però, molti amici e quando tornava a casa in licenza capivamo che non era sereno.
Il viaggio
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