Paesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nella e i suoi fratelli sono dovuti scappare dalla Libia, dove vivevano in una colonia italiana con i genitori, a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. In Italia, lontani dalle cure del padre e della madre, vengono smistati tra un centro di accoglienza e un altro, in condizioni di vita disagiate e incalzati dalla minaccia del conflitto che si avvicina.
Intanto passavano i giorni, e di ritornare nemmeno un accenno. Col passare del tempo ci siamo presi i pidocchi perché pulizie personali adeguate per tutta quella ciurma di bambini proprio non ce n’erano; e correva voce che da li a qualche giorno dovevamo tagliarci i capelli a zero, cioè proprio a raso. Ricordo che ci hanno dato un pettine di quelli fitti fitti per tirar via le uova dei pidocchi: ma non servì a niente… sicché arrivò il brutto giorno. Sì, perché ai miei capelli io ci tenevo tanto: erano lunghi e ricci, ma purtroppo era anche un motivo in, più per raparmeli. Non c’era distinzione fra maschi e femmine: eravamo rapati allo stesso modo; anche la divisa era uguale se non che quella dei maschietti aveva i pantaloni, e a tutti ci diedero un cappellino di tela bianco. Intanto era già passato un mese e la guerra era arrivata anche in Italia. Così non eravamo al sicuro nemmeno qua. Da Pescara hanno pensato di trasferirci a Napoli; peggio che peggio. Là eravamo in un grande palazzo con dei grandi rifugi.
Questo palazzo si chiamava Costanzo Ciano, dico si chiamava perché è stato bombardato e noi facemmo appena in tempo a salvarci la pelle. Le autorità avevano pensato di portarci al sicuro mandandoci a Napoli, invece eravamo in gran pericolo perché i primi aerei da combattimento li abbiamo sentiti proprio sopra di noi. Si vedeva il fuoco delle mitragliatrici dalle persiane; venivano sempre di notte, si vede che di giorno si vergognavano. Comunque in quel posto siamo rimasti cinque giorni, passati col terrore dei bombardamenti. A questo punto hanno pensato bene di portarci proprio al sicuro, in una cittadina tranquilla e bellissima che è rimasta dentro me e si chiama Bordighera. Morirò con la voglia di rivederla perché là sono stata due anni e due mesi con i miei fratelli, naturalmente, e là ho frequentato la terza e quarta elementare. A Bordighera si stava veramente bene, eravamo in un albergo che si chiama Continentale ed esiste ancora perché mio fratello V. quando si sposò andò là per la luna di miele, sicché la nostalgia l’ha sentita anche’ lui. Egli stato cresimato a Bordighera; ricordo che il padrino era un uomo piccolino, ma tanto buono.
Il viaggio
Paesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Nella Stramazzo
Otto giorni in mare
Arrivati a Venezia ci imbarcammo su una enorme nave. Con noi c'era tanta gente che veniva...
Fuga dalla Libia
Non erano passati che otto mesi dalla nostra emigrazione quando scoppiò quella maledetta guerra che non...
Il ritorno della madre
La guerra continuava e così pure la corrispondenza con i miei genitori in Libia. Le lettere...