Mestieri
architettoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1928Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La versione italiana del film I ragazzi della via Pal tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore ungherese Ferenc Molnár, esce in Italia nel 1935. Dopo un paio di anni circa arriva anche nelle sale libiche e per Angelo Nicosia è una scoperta di quelle che segnano l’infanzia.
La prima strada da me frequentata, è ovvio, è stata la Via San Francesco d’Assisi, meglio nota come Via Torino. Era la strada dei più moderni negozi d’abbigliamento gestiti quasi esclusivamente da italiani, e della Chiesa più frequentata dai bengasini, la Chiesa di San. Francesco d’Assisi.
Di fronte, sull’altro lato della strada, c’era una sala cinematografica, la Sala Italia, in cui io avevo libero accesso, in cambio di qualche caffè, sorbito a sbafo dal bigliettaio, al bar di mio zio Diego.
Era una sala piccola ma graziosa, con pochi posti, sia in platea, che in tribuna la quale aveva due gallerie laterali dove io, dopo aver visto i film western con Tom-Mix sul suo cavallo bianco e con il largo cappello da cow-boy in testa, oppure quelli muti di Charlot, sonorizzati da un pianista che strimpellava sul pianoforte collocato sotto lo schermo, mi addormentavo regolarmente, rannicchiato nella poltroncina di ferro in prima fila. A fine spettacolo, qualcuno del bar veniva a prelevarmi.
In questa sala ho visto un film che è rimasto impresso nella mia memoria, perché segnò una svolta indelebile della mia fanciullezza: “I ragazzi della Via Paal”.
Dovevo avere circa dieci-dodici anni allora e i giorni successivi alla proiezione del film, assieme a tutti i ragazzi del quartiere ci riunivamo in due bande, armate e contrapposte, a somiglianza di quelli visti al cinema. Botte da orbi!. Combattimenti all’arma bianca, fatti dentro gli scavi stradali in cui si stavano posando delle tubazioni, in Viale Regina. Durante un assalto, una pietra mi colpì in testa, lasciandomi tramortito, tra lo spavento dei miei amici che mi accompagnarono a casa sanguinante.
Il viaggio
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