Mestieri
manovale, tagliapietre, fattore in ranch, minatore, ristoratoreLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
Svizzera, Argentina, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1906Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)La campagna porta a porta di un candidato alle elezioni è l’occasione per riflettere intorno a una nuova impresa, molto più redditizia dei precedenti impieghi nel ranch o in miniera.
[…] era l’anno 26 cera le elezioni e qualcuno mi fece sapere che un giudice del Comune di Butte avrebbe avuto piacere di vedermi, certo ci andai, e lui cortesemente mi chiese se poteva mettere la sua fotto, nella mia piccola casa che faceva semi … (se poteva mettere il suo manifesto elettorale nel giardino, Ndr), si si può mettere quanto vuole lo vidi contento, e mi disse possiamo fare un bicchiere di Wiscky? Certo gli risposi, Apri una bella bottiglia del Migliore che veniva dal Canada, negli Stati Uniti era proibito, però tutti vendevano Muncian molto cattivo, così abbiamo fatto, alla salute, e abbiamo parlato riguardo le Elezioni, io ci disse che non potevo votare non ero ancora cittadino, ma nell’agosto dovevo [andare] a Helena per l’esame, insomma gli dissi possiamo fare un altro bicchiere coll’augurio che possa anch’io votare nelle secondarie, e così misi un dollaro su un dech. Io non so se l’aveva veduto o no, ma in ogni modo faceva pure lui il Buttleger (bootlegger, contrabbandiere, Ndr) andando a casa pensavo, perché non faccio anch’io altretanto? C’era un locale in vendita si chiamava Soft drink Parlor, ma vendevano anche Muncian ne parlai con il padrone e era un po’ troppo caro cosi pensai d’avere un compagno cosi ho fatto un bel giovane della mia età il suo nome John Spinossa quando fu finito tutto mi resto 20 dollari in banca. Però quel posto non sembrava più il medesimo, anche cinque tavole ci giocavano alle carte, bigliardo, e pure un piano che suonava mettendoci 10 soldi per suonata, così andava a vele gonfie e si faceva moneta. […]
Così un giorno parlando con il vicino, un bel giovane, gli dissi non sarebbe possibile di avere qualche d’uno che fa il Muncian per noi lui pure aveva la bara (bar, Ndr) erano tre fratelli e tre sorelle, erano proprio vicini. Io e te si faceva tutto, e il terso non deve mettere moneta solo deve essere allo Stif (staff, Ndr) lui mi disse che per il presente non poteva mettere moneta stavano pagando i debiti fatti da suo padre, però prometteva di aiutare per il meglio poi volevo pure dirlo al mio compagno, ma non mi fidavo perché quando era bevuto parlava troppo, così abbiamo fatto come una tetoia ove abbiamo messo delle tenke per far bollire quanto occoreva – di giorno tendevo (versavo, Ndr) al nostro Bar e di notte sulle montagne, quella vita fu per 6 mesi ero quasi sfinito a forza di lavoro, sensa che qualcuno ne sapesse, infine avevamo tre cantine piene di Muncian circa 2000 galloni che mi costo 2500 con tutte le spese […] ma poi come è successo, l’anno 29, tutto andò a ramengo, nessuno lavorava.
Il viaggio
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