Mestieri
sartaLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Temi
miseriaTemi
miseriaScenari del dopoguerra in una delle aree più depresse dell’Italia e della Sicilia descritte nella memoria di Angela Longo.
Si parlava di elezioni e la gente si faceva in quattro per il suo partito, come capita ancora oggi. In cambio di un voto ti offrivano qualcosa, pasta, soldi, ma noi furbi accettavamo, ma il voto non glielo davamo. Tutto questo per fare un dispetto al proprietario che ci massacrava di lavoro e in cambio non ci dava niente. Noi non potevamo assolutamente parlare perché altrimenti in un battibaleno ci mandavano fuori e non c’era nessuno che ci difendeva. Durante la sera i contadini si riunivano per discutere di votare per i comunisti e nel frattempo ci insegnavano come votare, ma naturalmente non abbiamo vinto. Mi ricordo che, un signore molto intelligente naturalmente ci aveva detto che non avevamo vinto, ma ci disse che non faceva niente spiegandoci che il comunismo sarebbe arrivato da solo, perché la gente povera cominciava ad emigrare verso L’ Australia, in Sud America e in tante altre parti del mondo. Egli ci diceva che quando non ci sarebbero stati più contadini che avessero lavorato la terra bisognava vedere cosa sarebbe successo. Infatti così fu. Cominciavano a formarsi i primi sindacati e alla fine del ’49 si cominciarono a mettere alcune regole che i proprietari difendevano con tutte le loro forze. Infatti il mio padrone mi consegnò una lettera dove mi scriveva di lasciare la proprietà. La scrisse a me perchè responsabile di tutto. Non solo ci voleva buttare fuori, ma ci fece anche causa. Un giorno dovetti presentarmi in pretura, ci andai da sola senza avvocato, lui si presentò con due testimoni falsi. Il pretore mi invitò a sedermi vicino a lui, mi fece alcune domande sulla situazione, io risposi, ed egli mi disse di stare tranquilla, infatti alla fine condannarono il proprietario. Dovevamo lasciare la proprietà ed eravamo rimaste sole io e la mamma, tutte le mie sorelle si erano sposate. Una di loro aveva una casetta che adoperava come fienile, mi disse che me la donava, ma che me la dovevo aggiustare io stessa. Pensammo di fare solo una camera almeno per dormire e ci trasferimmo lì.
Il viaggio
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frequenza elementarePaesi di emigrazione
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