Canton Ticino

Nel piccolo paese svizzero situato nel Canton Ticino ho vissuto la mia prima infanzia. Ricordo che c’erano molte case modeste, con una strada in salita ed un bar che aveva una terrazza di legno che a camminarci su facevamo molto fracasso. Si affacciava sulla piazza, dove c’erano delle grandi vasche d’acqua con tre fontane a getto continuo. Un paese ricco di acqua fresca, limpida. In quelle vasche le donne del paese andavano a lavare la biancheria. Io ero sempre in compagnia di altri bimbi, e giocavamo festosi per le viuzze, indisturbati, allora non c’erano veicoli, e noi scorrazzavamo tranquilli.

C’era anche, un po’ in periferia, un bellissimo fiume che a me sembrava un mare impetuoso. Era sempre colmo, con molta acqua che scendeva rapida e si frangeva con rumore assordante. Si chiamava Ara ed aveva molti affluenti. Noi bambini eravamo sempre in riva alle sue sponde e le sue acque sempre in piena trasportavano una infinita varietà di oggetti che spronavano la nostra curiosità e il desiderio di poter afferrare qualcosa di quelle meraviglie che scorrevano veloci davanti ai nostri occhi. C’erano tronchi d’alberi, panchetti, frutta, qualche giocattolo. Un giorno vidi passare un grosso piede di gesso, forse era servito per reclamizzare un buon callifugo; a noi piaceva prenderlo e ci sporgevamo dalla sponda per afferrarlo, col serio pericolo di cadere in acqua. Infatti un bimbo dei più piccoli scivolò e noi facemmo la catena per tirarlo fuori dell’acqua. Si aggrappava all’erba che si strappava sotto le sue mani e noi, dopo inauditi sforzi, riuscimmo finalmente a tirarlo fuori, ma era pesante con i vestiti bagnati e le tasche piene d’acqua. Lo portammo a casa che tremava di freddo e di paura. La sua mamma ci rimproverò severamente perché era tutto bagnato…