Mestieri
autotrasportatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
violenzaTemi
violenzaGiuseppe Papaleo descrive l’approccio violento e predatorio degli italiani nei confronti delle donne africane.
Si finirono i lavori, i cantieri vennero smantellati molto materiale pesante restò per strada. L’impresa si trasferì altrove. Restò l’ing. Gugliotta ed io come autista. Con speranza di prendere qualche subappalto in qualche impresa operante altrove. Si offerse l’occasione in un’impresa calabrese località Debrasina distante d’Asmara circa 500 km. In attesa d’ottenere il subappalto si faceva qualche viaggio al vecchio cantiere di Barentù e al materiale. L’ing. fatto conoscenza con un sig. calabrese sposato ad una tedesca, una buona signora molto affabile. Dovevano diventar soci all’appalto del lavoro da prendere. In aspettativa fosse collaudata e presa in consegna dalla Azienda statale si andava e veniva spesso da Barentù. Venne notizia dall’impresario Spadola che fra non molto doveva avvenire la consegna. L’ing. Gugliotta pensò d’ottenerlo in Barentù. Si procurò una giovane asmarina per fargli la pulizia e compagnia. Mi venne pure a me l’idea, e, pregai a quella donna di trovarmi qualche sua brava conoscente. Dopo qualche giorno me la presenta. Mi piacque e fummo d’accordo per 200 lire al mese.
All’indomani partimmo tutti insieme per Barentù. Io avevo in stanzetta da 9 metri quadrati dove dormire, la consegnai a lei. Io ero sempre in giro, non trovandone un’altra per la ragazza di nome Chiddam, la sera ospite dalla stessa tanto ero sempre in giro. Ebbi modo a conoscerla bene su tutti i versanti d’una donna. Esperta, educata, pulita, premurosa, educata non ne avevo incontrato mai alcuna uguale. In più davo i soldi da spendere per la pulizia alla biancheria e tenerla sempre pronta a l’uso. Le dissi una volta: tu, in questo modo, consumi la mia biancheria molto presto. Risposta: tu deve cambiarti ogni giorno che rientri in casa. Io non ho altro da fare all’infuori di servirti e tenere tutto candito e pulito. Mi veniva da pensare: questa è la donna che farebbe bene a me e farla mia per sempre pur essendo nera e d’altra razza. Ricordo, in assenza di me che per servizio andato ad Asmara l’ing. volle che dormisse nella sua stanza. Lei non volle accettare la donna che aveva lui, cercò di convincere perché aveva paura per lei stessa. Lei accettò e tutta la notte non volendo accettare a stare con lui a letto pur percossa da curbasciate, ma non volle cedere. Io lo pensavo già questo fatto, però non lo credevo che approfittasse. L’indomani mattina arrivo io e vedo trovo Chidam confusa e malinconica e non sorridente e accogliente come al solito mio rientro, e domando cosa ce di nuovo con tanta tristezza? Risponde: vai a fartelo raccontare dal tuo ing. Compresi tutto. Ti ha voluto lei a tenergli compagnia e accontentarlo? Accontentarlo mai, ma curbasciate si, guarda le mie spalle e dormire qualche ora al suolo sempre piancento. Lo credevo d’essere successo tutto ciò, e molto credevo che era vero stando alle sue abbitudine e decisione. Alcuni settimane prima, per scherzo gli avevo detto a lei, guarda ce il Cav. Papa, ospite e (che aveva lavorato alla stessa impresa) tu ci piaci tanto vedi se lo puoi accontentare. Successe un putiferio. Mi rispose: vai via mascalzone ti sempra d’essere in mezzo alla strada? So guadagnarmi il pane lavorando e non cercando occasioni, se tu non mi vuoi più, vado per la mia strada. Venne notizia dall’impresario che a giorni era sul posto per assistere alla consegna della strada. Ritornammo all’Asmara licenziando le due donne. Non ci incontrammo più con Chiddam, era d’un altro paese abbastanza distante d’Asmara.
Il viaggio
Mestieri
autotrasportatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1935Periodo storico
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