Chozas

14/7/76 Oggi siamo partiti per il campo abbiamo percorso un paio d’ore con la macchina su una strada agricola abbastanza comoda; è tutta campagna; si vedono sempre grandi estensione di verde e molte chozas (capanne) costruite da sottili tronchi d’alberi messi l’uno accanto all’altro e ricoperti da rami secchi. In queste capanne vivono intere famiglia; ci sono bimbi completamente nudi che corrono per la campagna, qualcuno ha superato i sei o sette anni. Noi ci siamo recati prima da una di queste famiglie e dopo in una casa costruita a mattoni dove tutti i membri della famiglia erano vestiti: si tratta di uno dei rari contadini che vuole coltivare la terra e lo fa con tanto amore che basta guardare attorno e sapere che il terreno che si vede è tutto suo e tutto ben coltivato per capire che è un uomo che ha una personalità e da quanto possiede si può dire che è abbastanza ricco. I contadini che vivono nelle capanne hanno avuto dal Governo dieci ettari di terreno da coltivarsi, ma dopo pochi mesi questi uomini si stancano di risiedere sempre nello stesso posto e vendono la terra ad altri: in questi uomini rimane lo spirito del nomade. Il mio accompagnatore si è interessato molto affinché queste persone abbiano una casa fra poco ne saranno costruite nel numero di quaranta e poi ancora molte altre. Comunque anche per i figli di queste persone la scuola è obbligatoria e si trova nei pressi della zona, devono frequentare fino alla sesta.