Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)All’ingresso dell’Italia nella Seconda guerra mondiale, Alfredo Pincione percepisce subito la gravità della posizione in cui si trova il porto di Assab in Eritrea.
Poco tempo fui dispensato dai miei compiti militari, così poco utili, e tornai al mio ufficio doganale al molo Rubattino dove c’era una situazione critica e grave. Il piccolo molo era letteralmente coperto da merci di ogni specie. Casse di liquori si accatastavano a balle di tessuti, casse di sapone su parti di macchine, pneumatici sopra sacchi di zucchero e casse di latte condensato. Era uno spettacolo desolante. Il 10 Giugno 1940 viene preannunciato dalla radio un importante discorso del duce da Palazzo Venezia. Stavo recandomi al lavoro quando sento la voce solenne, volitiva e ben nota di Mussolini. Mi fermo in una piazzetta dove erano stati installati degli altoparlanti e lì apprendo che l’Italia è entrata in guerra contro l’Inghilterra e la Francia. Il mio primo pensiero è rivolto alla nostra situazione in Africa. Siamo fregati! Il canale di Suez chiuso, a Nord Sudan e Egitto, ad Ovest Kenia, a Sud Colonie britanniche. Siamo completamente circondati, non abbiamo speranza di avere rifornimenti o collegamenti con la madre patria. L’Inghilterra, aveva, tutte le possibilità di schiacciarci e l’avrebbe fatto! All’arrivo al mio ufficio, al molo Rubattino, sono stordito dal sole implacabile e dalla tremenda notizia. Mi bagno la testa e il viso e mi metto sotto il ventilatore per riprendermi. Mi riprendo, e guardo tutto il “ben di dio” che ci trova “buttato” sulle banchine del molo. Per noi dell’Africa Orientale, che per mesi e forse per anni non avremo più la possibilità di ricevere aiuti, quella merce è preziosa e bisogna salvarla dal clima torrido e più ancora dai prossimi bombardamenti aerei clic sicuramente da Aden gli inglesi faranno su Assab. Si cerca in tutti i modi di agevolare al massimo il ritiro delle merci da parte dei destinatari e spedizionieri. Ma solo pochi si presentavano da parecchi mesi, nella baia di Assab è ancorato il piroscafo tedesco “Cera” proveniente dalle Indie Olandesi e che allo scoppio della guerra tra Germania é Inghilterra si era rifugiato ad Assab. E’ carico principalmente di copra, (polpa di noce di cocco) e di zucchero e, specialmente la copra , dato il caldo e il lungo periodo di giacenza nelle stive, cominciava ad avariarsi. Una ditta che aveva oleifici a Dessiè aveva comperato il carico e aveva ottenuto dal governo generale degli automezzi per il trasporto. Si lavorò alacremente allo scarico del “Cero” a mezzo di chiatte. La copra veniva scaricata negli spazi della vecchia dogana, già ingombra di altre merci. Molte navi provenienti da porti dell’Oceano Indiano e dall’Estremo Oriente e dirette in Italia, alla dichiarazione di guerra, si rifugiarono ad Assab e vi scaricarono le loro merci. E’ indescrivibile l’ingombro di merci che, praticamente ricoprono tutti gli spazi disponibili nella zona del porto. Tale era la situazione del porto di Assab all’inizio della guerra. I primi bombardamenti si ebbero dal primo giorno di guerra. Essi si limitarono a colpire il campo di aviazione e distrussero alcuni dei pochi aerei che avevamo. Ci aspettavamo da un momento all’altro il bombardamento del porto. Aerei da ricognizione sorvolavano, di tanto in tanto, la zona portuale senza sganciare bombe né mitragliare (facevano fotografie!!). In tale situazione si imponeva una rapida decisione per lo sgombero delle merci. Il governo generale messo al corrente della situazione aveva fatto proposte di sgombero che a noi sembrarono pazzesche. Portano le merci in un posto isolato della Dancalia, in attesa di poterle avviare ai vari destinatari. Eseguire un tale progetto equivaleva distruggere le merci. Col clima del bassopiano dancalo la quasi totalità di esse si sarebbero avariate. Prevalse, alla fine, il nostro suggerimento di trasportare tutte le merci in un luogo sicuro, vicino alla maggioranza dei destinatari, cioè nei magazzini doganali della stazione ferroviaria di Addis-Abeba. Il trasporto doveva essere effettuato con camions militari. Difatti ai primi di Luglio del 1940 arrivarono ad Assab funzionari del governo generale, un capitano del Commissariato militare ed altri. Si stabilì un programma dettagliato per lo sgombero (precedenza alle merci deperibili e quelle indispensabili per la guerra, pneumatici, ecc.). Colonne di autocarri militari arrivarono con sollecitudine e squadre di facchini provvedevano immediatamente a caricare le merci da noi in dicate. Il lavoro procedeva abbastanza rapidamente nonostante il clima torrido e il sole implacabile. Chi era preso da colpo di sole o di calore, veniva trasportato in magazzino, all’ombra, e riceveva, come prima cura, un secchio d’acqua in faccia!!
Il viaggio
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EritreaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Alfredo Pincione
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