Mestieri
ingegnereLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
ArgentinaData di partenza
1946Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Termina il lungo viaggio transoceanico di Angelo che arriva al cospetto della Baia di Rio de Janeiro e descrive le sue impressioni al cospetto della splendida costa brasiliana.
1 dic.
Nella notte persi altri 30’. Siamo già sulle coste brasiliane: peccato che perdura il tempo temporalesco e la visibilità diminuisce a mano a mano che ci avviciniamo a Rio.
Superata la zona più nebbiosa, verso le 7,30 si distingue la baia di Rio dominata a sud dal Pan de Azucar e sullo sfondo nuvoloso si disegna la cima del Corcovado con la monumentale statua del Cristo. La baia è tutta circondata da alture, verdi di prati e foreste, rallegrata da isolotti con gruppi pittoreschi di altissime palme. Spiagge lunghe, ampie, deserte. Là un monastero isolato, due o tre casette sulla spiaggia, e poi più nulla per chilometri. Alle 8,30 si distingue già bene la parte periferica sud della città, tutta grattacieli di una decina di piani. Retrostante, dominata da pittoresche alture, si trova la rinomata città balneare di Capo Cabana. Poco più tardi si intravedono, dietro le isole che chiudono l’ingresso della baia vera e propria di Rio, gli edifici della città portuale. Man mano che si avanza lentamente, questa si precisa sempre più grandiosa coi suoi grattacieli che formano come una ininterrotta cornice di pari altezza. A sinistra il Pan de Azucar colla teleferica, il Corcovado si mostra in pieno, sullo sfondo su una altura una caratteristica chiesa e verso nord la baia varia e pittoresca si allontana in un grande arco punteggiato di isolotti. Alle 10 siamo fermi davanti alla pista di lancio e all’aeroporto di Rio popolato di apparecchi; navi da guerra sono raggruppate più avanti, dove si precisa un caratteristico edificio basso di stile orientaleggiante.
Numerosi motoscafi e battelli a ruota solcano le acque tranquille del porto per collegamento coi vari punti e isole dell’amplissima baia. Ho fatto conoscenza con una nuova varietà di uccello marino, tipo gabbiano, di grande apertura d’ali ad angolo più accentuato e lunga coda sottile biforcuta. Voglio sentire le tue impressioni su questo magnifico angolo di mondo, specie se avrai la fortuna di vederlo in giornata più luminosa dell’attuale (a meno che tu non viaggi in aereo).
Nel pomeriggio un ampio squarcio ha messo in luce il magnifico ingresso della baia, mentre in profondità oltre il porto tutto si perde in un nebbioso grigiore. Verso sera il cielo si copre nuovamente. Verso le 18, ultimati i controlli a bordo, ci muoviamo per accostarci alla banchina più all’interno. Oltre gli ancoraggi delle grigie navi da guerra brasiliane si scopre un ponte che collega un isolotto che prima sembrava unito alla terraferma e poi si mostra la parte vecchia della città; caratteristica una collina densamente abitata con una ripida scalea dominata da una chiesuola.
Si sperava di scendere a terra in serata, ma la polizia brasiliana non lascia scendere nessuno.
Il viaggio
Mestieri
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1946Periodo storico
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