Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
ZimbabweData di partenza
2011Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Paolo Meloni racconta la genesi del progetto che nel 2011 lo conduce in Zimbabwe, con altri membri della Chiesa Battista, per aprire una sartoria dove impiegare 20 donne rimaste vedove.
Al mattino, incontro con l’architetto che ha disegnato il progetto: dopo aver discusso su qualche modifica da apportare allo “show room” (troppo grande), si decide di allargare il magazzino per i tessuti e accessori per la confezione, prodotti finiti. Richiediamo un computo metrico per i costi. Si pensa che entro un anno si possa riuscire a terminare la costruzione. Spiego brevemente come nasce il progetto Tabitha, cioè la creazione di una sartoria per insegnare a circa 20 donne, in prevalenza vedove. Come è nata l’idea di questo progetto in Zimbabwe? Galeotto fu una sera a Cagliari, in un ristorante, assieme a tutti/ i componenti del C.E., davanti a un piatto di spaghetti con le vongole veraci, Anna Maffei (allora presidente dell’UCEBI), si sedette vicino a me e mi fece una domanda, ( avendo saputo che io avevo avuto un’esperienza simile in Kenya, con la creazione di una sartoria, andata a buon fine, dove 17 ragazze creano delle divise per i bambini di una missione Cattolica,) Anna mi disse “Paolo, te la sentiresti di ripetere l’esperimento anche in Zimbabwe ma questa volta presso una chiesa Battista.?” Probabilmente, Anna Maffei, non ha solo doti di grande predicatrice, ma sa essere anche convincente e risposi di si, (complice forse anche un bicchiere di buon vermentino), anche se tutto il programma era molto confuso nella mia mente, non conoscendo assolutamente nulla della realtà dello Zimbabwe, ma accettai la sfida, fa un po’ parte del mio carattere. Partito da Cagliari il C.E., cominciai ad elaborare il progetto, tenendomi in contatto via Mail e telefonico con Anna Maffei per elaborare e organizzare un eventuale andata in Zimbabwe per poter fare un piano più particolareggiato e nel frattempo ho cominciato a preparare il necessario per attrezzare la sartoria, (6 macchine per cucire, 2 tagliacuci, 1 macchina per le asole, 1 macchina per attaccare i bottoni, 2 macchine per ricamo e scrivere i nomi sui capi finiti, 2 assi da stiro a vapore, 1 taglierina,1 bobinatore e tutta l’attrezzatura necessaria per un laboratorio di cucito, forbici, metri, cartone per modelli, spilli, fili ect.ect ). Tenendo conto dei costi, che si andrà incontro per spedire le merci da Cagliari ad Harare in Zimbabwe, ho organizzato una raccolta fondi, nella comunità di Cagliari, ideando un “Coccinella Day”; ogni membro di chiesa ha messo nel proprio salvadanaio a forma di “coccinella” che avevo loro procurato, le monetine che avanzano nelle nostre tasche alla fine della spesa quotidiana, e questo per un periodo di 3 mesi, e il giorno dell’apertura delle coccinelle, la raccolta è stata di € 1536,00, che sono stati messi in un conto separato denominato “progetto Zimbabwe”.
Ho disegnato una pianta del laboratorio con la disposizione delle macchine, l’impianto elettrico, la disposizione del tavolo taglio e del reparto stiro. Ho inviato il tutto al geometra Marino Moretti, geometra dell’Unione Battista che l’ha elaborato al computer, migliorando il progetto iniziale. In occasione dell’assemblea Generale di Chianciano (novembre 2010), ho avuto modo di conoscere il pastore Chiromo, e presentargli il progetto; è stato molto contento di sapere che il progetto stava procedendo. Da novembre ad Aprile, c’è stato un continuo contatto con Anna Maffei, per organizzare questo intervento in Zimbabwe, cosa che è avvenuta così come descritto sopra dal 5 al 27 Aprile. Intervento necessario ed utile; è stato analizzato il progetto finale che nel frattempo era stato elaborato da un architetto locale in maniera professionale, presentato alle autorità dello Zimbabwe ed accettato. Ho consegnato e spiegato al pastore Chiromo, l’elenco dei lavori a loro spettante, costruire sul posto, 6 tavoli per le macchine da cucire, 1 tavolo per il taglio, acquistare 20 sedie, costruire o comprare in loco scaffali, arredamento per lo show room. Verso le 11.00 ci rechiamo, col pastore Chiromo e un impiegata, all’ambasciata Italiana situata in periferia di Harare in una dimora lussuosa, bellissima e ben protetta, dove veniamo accolti molto cordialmente. Abbiamo un colloquio con l’ambasciatore con cui parliamo del più e del meno, finalmente in Italiano, del governo locale, della situazione che c’era qualche hanno fa con l’inflazione a sei zeri; nel luglio del 2008, la banca centrale dello Zimbabwe ha dichiarato che l’inflazione annua era giunta al 2,2 milioni %. La gente andava a fare acquisti con banconote locali dal taglio da 10 – 5 – 1 MILIARDO di $ Zimbabwesi, per comprare praticamente il necessario per vivere per un giorno!
Il viaggio
Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
ZimbabweData di partenza
2011Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Paolo Meloni
Calorosa accoglienza
Nel terminal di Addis Ababa, quando giri un po' per i negozi, hai l'impressione di essere...
Visita all’ospedale
Lunedì 18 Maggio (ottavo giorno) ci rechiamo all'ospedale di Sanyati. E' un ospedale Battista creato dagli...
Il taglio del nastro
Domenica 24 Aprile, giorno di Pasqua, si va in chiesa, tutti eleganti. Anche nella chiesa di...