Mestieri
inpiegatoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1911Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Con toni entusiastici, nel settembre del 1911, Giuseppe Mariani prende nota dello scoppio della guerra italo-turca e della sua imminente partenza per il Nord Africa.
Artigliere Cap. Magg. Giuseppe Mariani: Classe 1890
Nei primi giorni della 2° quindicina di settembre, dai giornali si cominciava ad apprendere che ci sarebbe stata la guerra tra l’Italia e la Turchia per la conquista della Tripolitania e Cirenaica. Erano notizie vaghe, nulla di certo per noi, tutti però fummo contenti: ci augurammo che la guerra fosse decisa e dichiarata al più presto possibile, tanto più che eravamo convinti di fare parte della prima spedizione. La mia batteria si trovava a Breno, ma in seguito ad un ordine reggimentale, ebbe luogo il sorteggio degli uomini che dovevano partire per recarsi a completare le Batterie Siciliane, ed appena seppi questo, io, volenteroso mi dichiarai di voler andare volontario. In questo frattempo ci preparammo tutti al completo per essere pronti ad ogni momento di poter partire. Il mattino del 28 si ebbe l’ordine che il 1° Ottobre si doveva partire alla volta di Palermo. Alla mattina di detto giorno per ordine del Comandante del Gruppo Maggiore Opizzi, noi partenti eravamo tutti riuniti nel cortile; per saluto incominciò un discorso, lodando tutti noi partenti ed augurandoci un fulgido avvenire, di combattere da prodi e valorosi soldati rinnovando le gesta dei nostri antenati. Salutai tutti i nostri compagni che divisero sempre con noi con amor fraterno le fatiche e le gioie della vita militare. Dalla Caserma alla Stazione eravamo accompagnati da tutti i nostri Ufficiali (che spesse volte li abbiamo ricordati sebbene da lontano) e da molta folla che ci dimostrò l’affezzione che hanno sempre portato agli Artiglieri da Montagna nel vederci partire. Era una scena molto commovente e molti non seppero trattenere qualche lagrima, salutando e pensando di dover abbandonare persone care. Alla stazione la folla era immensa, gli evviva e i battimani si ripetevano continuamente e molti sporgendosi sui finestrini dando l’ultimo saluto ci offrivano dei fiaschi di vino e sigari che durante il viaggio, sebbene un pochino pensierosi, bevemmo e fumammo alla loro salute. Erano le 12 ed il treno doveva partire per trasportarci in lidi lontani. Alle 12,25 un fischio si sente, si mette in moto, e dando gli ultimi saluti ci diressimo verso Napoli che arrivammo il giorno 3 di sera. Colà ci unimmo con altri militari che con noi dovevano partire il giorno dopo per Palermo. La sera del 4 ci imbarcammo a bordo del piroscafo “Lombardia” ed arrivammo a Palermo la sera del 5 Ottobre che appena sbarcati ci avviammo alla Caserma Castellamare. Colà mi fornirono tutto l’equipaggiamento di guerra e vennero distribuiti gli impieghi e i posti che dovevamo avere.
Il viaggio
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