Dal Sud al Nord America

Nel 1960, la famiglia di Teresa decise di trasferirsi negli Stati Uniti, E alla fine questo gli fu concesso. Mio padre allora si sistema con la famiglia a Harrison, in New York, dove trova un impiego presso una compagnia di giardinaggio. Siccome Tony ed io eravamo ventunenni, dovevamo seguire la procedura separatamente; infatti restammo in Uruguay per un altro po’ di tempo. Tuttavia, prima che Teresa partisse, avevamo deciso di rinviare il matrimonio a quando ci sarebbe stato possibile farlo negli Stati Uniti. E così, secondo la procedura, bisognò aspettare altri dieci frustranti mesi prima che potessimo lasciare anche noi l’Uruguay. In verità, però, le cose andarono diversamente, e Teresa ed io restammo separati per 20 mesi. Fu un periodo di agitazione, preoccupazioni e incertezza che emergevano poi sottoforma di incubi. Molte notti mi svegliavo avendo segnato che il consolato degli Stati Uniti avessero spinto il mio permesso per entrare nel paese. Cosa ne sarebbe stato di me se non avessi più potuto rivedere Teresa? La mia vita sarebbe stata vuota senza di lei, e i nostri piani per il futuro sarebbero andati all’aria. […]

E mentre aspettavo, cercavo di immaginare un modo per raggiungere Teresa. A darmi tanta forza e coraggio furono anche le sue lettere che mi arrivavano ogni settimana e che contenevano un dollaro. Dopo un po’ di tempo, però, che scrissi di non inviare più soldi poi che temevo che lavoratori alle poste potessero rubarli. Teresa, nonostante lavorasse per una fabbrica che produceva lattine di spray, riuscì a mandarmi una somma di denaro di 57 $.