Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
CinaData di partenza
1921Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Prosegue a ritmi vertiginosi l’esperienza di vita di Antonio Savoi in Cina, negli anni ‘20 del Novecento, tra imprese di successo e fallimentari, e la scelta di prendere moglie.
Si viveva tutti con una grande paura, specialmente noi delle Concessioni, per cui il Console mise a disposizione dei residenti italiani la nave Carlotta impartendoci relative istruzioni e indicandoci il punto dove avremmo dovuto ripararci in caso di allarme. Attorno ala città gironzolavano migliaia di malviventi che attendevano il momento opportuno per impossessarsi delle Concessioni e far bottino di tutto. Per fortuna non ebbe a succedere ciò, ma gli inglesi rimasero rinchiusi nell’edificio per una ventina di giorni, mentre molta gente partiva per Shangai, comprese tutte le studentesse che si trovavano alle Scuole e nei Conventi delle Suore Canossiane.
Quest’ultimo incarico venne affidato a me e difficile fu il trasbordo, specialmente per la gran folla che si assiepava alla partenza.
Così il commercio si paralizzò completamente. Il mio lavoro non rendeva affatto. Era pericoloso perfino circolare per le strade. Visto che gli inglesi non facevano nulla per fermare l’invasione e non opponevano alcuna reazione, e calcolato che la situazione non si sarebbe presto normalizzata, anche per aver avuto un’occasione particolare di subaffittare il mio grande magazzino come cotonificio, decisi di partire, non prima però di essermi consultato col rev. Padre Ugo Sorsò, Procuratore della Missione Des Etranger de Milan. Abbandonai così quel luogo carico per me di ricordi spaventosi.
Trascorsi tre mesi fui avvertito che il cotonificio era fallito, come pure i magazzini a mia disposizione; tutto colà andava di male in peggio. Cercai di intrecciare rapporti commerciali con una ditta di Cremona per la fornitura di budella, alla quale le avrei spedite dalla Manciuria, dove io le trovavo a migliori condizioni. Mi fermai così in Manciuria e rimasi in relazioni commerciali con Hankow.
Il sesto mese ritornai ad Hankow e fui costretto di comune accordo, a disdire i contratti dei magazzini e della Casa di Hankow; tutto a causa di forza maggiore. Infatti non riuscivo a pagare l’affitto, perchè non avevo lavoro. Mi fermai quindi ad Harbin dove preparai un nuovo laboratorio.
Quando stavo per aprire una succursale della linea Hankow-Pekin, durante il mio penultimo viaggio, decisi di prendere moglie. La presi con me nel mio peregrinare per la Cina.
Il viaggio
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