Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Le aspettative accumulate prima della visita a Mont Saint Michel vengono fortemente deluse. La celebre località si rivela eccessivamente affollata dai turisti, e tutto il fascino del sito storico si disperde tra le bancarelle che vendono ricordini posticci.
Prendiamo l’autostrada per Caen e poi l’uscita per St. Michel. A qualche chilometro dalla caratteristica isoletta una lunga coda di vetture rallenta la nostra andatura. Procediamo a passo d’uomo fino ad un enorme parcheggio, in parte sulla spiaggia (quest’ultimo deve essere abbandonato prima dell’alta marea). Intanto si sono fatte le 11,30: entriamo nella fortezza e troviamo ciò che ci aspettavamo: orde di turisti dalle più varie provenienze, pullman di gente, famiglie con bambini urtanti, donne grasse (le cito a parte perché ormai rappresentano una categoria)… In questo marasma avanziamo a spintoni alla ricerca dì una toilette, dopo aver scartato la prima vicino all’ingresso perché aveva una fila sempre lunga in attesa. Fendendo la folla diamo un’occhiata alle viuzze caratteristiche, alle costruzioni in pietra viva, ma ci rendiamo conto che l’impresa è ardua e non ci conviene proseguire. Tornando indietro chiudiamo gli occhi e cerchiamo di immaginare come era la fortezza all’origine: poche persone per lo più impegnate a lavorare in piccole botteghe che offrivano i preziosi prodotti dell’artigianato bretone, il silenzio rotto dal rumore dei passi o dal suono metallico e ritmato di un martello e rintocchi dì campane…Riapriamo gli occhi mentre usciamo velocemente in mezzo a empori pieni di chincaglierie di orrendo gusto che ben conosciamo (naturalmente made ìn China). Riprendiamo la strada per St. Malo, cittadina vivace, caratterizzata da una grande porto e da bastioni che racchiudono il centro storico, ahimè tutto ricostruito dopo la distruzione della II guerra mondiale. Aree attrezzate per parcheggiare ce ne sono tante intorno ai bastioni, ma sono tutte “complète”. Ci mettiamo pazientemente in fila davanti all’ingresso di una delle ultime e, dopo una decina di minuti, la vettura è sistemata. Entriamo nel centro storico passando attraverso uno dei tanti ingressi sotto i bastioni. La zona è ovviamente tutta pedonale; giriamo per le vie alla ricerca di due tavolini liberi in una delle tante brasserie per mettere qualcosa sotto i denti.
Il viaggio
Mestieri
insegnanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
2009Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Paola Fiorentini
Negli occhi di Monet
Finalmente entriamo per un passaggio angusto, scendiamo alcuni scalini e ci troviamo nel giardino, luogo di...
Il groppo in gola
Ore 8, puntuali: colazione, questa volta internazionale. Dopo un rapido ritorno in camera per abluzioni, partiamo...