Mestieri
bracciante, operaioLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1883Data di ritorno
1885Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)La prima emigrazione di Giambattista in Francia si è esaurita nel momento in cui le sorelle lo hanno richiamato a casa: la mamma ha dato i primi segnali della pazzia che la condurrà all’internamento in manicomio.
A diciott’anni appena, lasciata mia mamma assieme alle sorelle e cognati, emigrai di nuovo a Marsiglia in cerca di lavoro. A quell’età gli entusiasmi sono così potenti e le speranze così rosee di liete promesse, che partii per la Francia, con un sacco di speranze in cuore per tutto fardello e tutta ricchezza, assieme a dei miei compatriotti.
Giunto in quella grande ed ospitale città, andai come di uso a far visita ai consanguinei che vi avevo, e per l’appunto a un mio cugino primo, abitante nel sobborgo della Cabucelle.
Il cugino era un operaio forte, alto e robusto e da molti anni viveva in quella città con moglie e figli. Ed il cugino per l’appunto si chiamava Giambattista come me, mi ricevette assai volentieri, dandomi quella premurosa ed affettuosa ospitalità quale si potrebbe dare ad una fratello che ci recasse notizie dei genitori o della patria lontana.
Lo scopo della visita al cugino era uno solo, e cioè di trovare lavoro ed alloggio. Fui quindi invitato a rimanere nella sua famiglia conducendomi al mattino seco al lavoro di fronte alla casa di abitazione. Si riedificava la grande raffineria di zucchero di Saint Louis, distrutta da un incendio. Ed ai lavori di riedificazione mio cugino vi era occupato in qualità di operaio porta pietre ed io che ero giovane fui assunto al lavoro in qualità di manovale, portando dal mattino alla sera, sempre, calcina, sui punti dei muratori.
Gli uomini guadagnavano da lire tre a lire tre e cinquanta al giorno ed io, come manovale, percepivo Lire due.
Coabitai con mio cugino circa sei mesi, dopo i quali, essendo mio cugino un po’ dedito al vino, e facendo di frequente delle bevute indecorose, pensai di allontanarmi da quell’ambiente. E poiché nel sobborgo vicino delle Crottes vi abitava un’altra famiglia di miei parenti, da molti anni residenti in quella città, parlai con il capo di casa esternandogli i miei desideri.
Il viaggio
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