Paesi di emigrazione
GreciaData di partenza
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Nonostante gli stenti, nonostante la disorganizzazione dell’esercito regni sovrana, l’Italia ottiene la vittoria sulle truppe greche, fiaccate dall’intervento delle truppe germaniche nelle ostilità. Uberto Rizzo racconta le ore in cui apprende la notizia della fine del conflitto, accompagnate da un lungo digiuno.
17 aprile oggi l’azione offensiva dovrebbe essere nuovamente tentata. In tutta la valle non si ode un colpo. L’artiglieria greca e misteriosamente silenziosa. Alle ore II mi giunge l’ordine di muovermi per andare avanti alle ore 13. Dove? Mi sarà detto. Pare che i greci si siano silenziosamente ritirati… Faccio caricare la batteria. Mi viene ordinato di seguire il II btg. del 18° ftr., come batteria avanzata. Le altre due batterie del gruppo restano ancora nella vecchia posizione per eventuali interventi che si rendessero necessari per proteggere la nostra marcia in avanti. Attraverso la terra di nessuno. Molto difficile mi riesce il passaggio del torrente Kuerrit ingrossato dalle nevi che si stanno sciogliendo. Il terreno é impervio. Di scarso aiuto mi é l’imprecisa carta topografica al 50.000. La colonna é lunghissima anche perché tutti i muli sono efficienti e i più deboli non seguono agevolmente la testa di colonna. Ad indicar la strada per i ritardatari attacco i fogli di un calendario lungo il mio passagio e particolarmente nei punti in cui é facile imboccar sentieri sbagliati. Verso sera raggiungo il paesino di Kallarat dove il battaglione é in sosta. Mi fermo anch’io. Durante la marcia non ho notato né é accaduto nulla di notevole. La ritirata greca é stata ordinatissima, non hanno lasciato null’altro che tratti di linee telefoniche, La ritirata sembra invece nostra perché ovunque vedo abbandonati materiali italiani dote azioni varie dei nostri soldati. Faccio consumare il rancio confezionata con i viveri di scorta.
18 aprile
si prosegue la marcia in avanti. Ormai é chiaro i greci hanno abbandonato la Val Schushitza e hanno rotto il contatto. L’inseguimento é vano. Ora si nota qualche piccolo e modesto segno della loro ordinata ritirata, qualche automezzo, qualche carro rotto, nessuna arma, niente munizioni di artiglieria. La marcia é lunga e faticosa per sentieri appena tracciati. I servizi logistici non ci seguono, ne’ possono seguirci perché non ci sono strade. Abbiamo ora solo due razioni di scatoletta e galletta che ci dovranno bastare non so fino a quando. A notte mi riunisco nuovamente al battaglione.
19 aprile Si riprende la marcia , i sentieri migliorano. A notte fonda mi raggiungono la 4″ e 5″ btr del nostro gruppo. Abbiamo percorso tutta la valle , ora siamo sul passo, in vista al mare. Tempo bellissimo. Al nemico oramai non crei pensa più. Si pensa solo alla pancia. Consumiamo l’ultima razione di galletta e scatoletta. Per il domani si spera …in Dio.
20 aprile
Siamo ancora in sosta a Kiaperò. La sussistenza funziona a meraviglia, non riceviam nulla. Cinghia.
21 aprile
La guerra é finita. Tutta la divisione Acqui si sta riunendo lungo la strada costiera per Piquerasi e Porto Edda. Uomini e quadrupedi sono stanchi per le lunghe impervie marce. Finalmente la sussistenza si fa viva, mi vien dato un sacco di fagioli per poco meno di 200 uomini, e basta!
Il viaggio
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