Mestieri
insegnantiLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
Francia, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1938Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Alex, marito ebreo di Carla, riesce a procurare i documenti per la fuga dell’intera famiglia dall’Europa attanagliata dalla guerra nel 1940.
Poco dopo il 14 luglio cominciò a piovere. Pioveva così persistentemente che sembrava impossibile che il sole avesse mai brillato su di noi. Cercavo di fare la mia parte con le bambine, irrequiete in casa, ma mamma e Anne erano infinitamente più ricche di risorse e maggiormente dotate di buona volontà. Io avevo anche la responsabilità degli studi piuttosto irregolari di Daniela, consistenti soprattutto in composizioni, nelle quali ella lamentava “le départ de mes petites amies, les nièces du fermier, avec lesquelles j e m’amusais si bien”. Cercavo di leggere, ma ero incapace di concentrarmi sul romanzo di Huxley, che avevo cominciato varie settimane prima a Parigi. Passando a un genere più adatto al mio attuale stato d’animo, cercai conforto in “E’ PIU’ TARDI DI QUANTO CREDI” di Max Lerner. Avevo cominciato anche quel libro a Parigi e i suoi primi capitoli mi avevano riempita d’entusiasmo. Questa volta, tuttavia, la lettura mi rese agitata. Da un lato, ero troppo ignorante della vita americana per assorbire pienamente tutto quello che leggevo. Dall’altro, gli eventi dovevano avermi resa scettica. In un pezzo di carta sbiadita, ancora piegata all’interno proprio di quel volume, trovo alcuni appunti lamentosi: “Tutto in questo saggio è chiaro, logico, convincente. Eppure non posso fare a meno di sentire che per noi, i difensori della democrazia, l’azione politica è più la conclusione necessaria di un modo di pensare che una chiamata, una vocazione. Invece gli altri, i fanatici (chiamali fascisti, totalitari, o semplicemente avversari della democrazia) sembrano agire sotto lo stesso impulso divinatorio che presiede alle creazioni artistiche. Essi non sono soltanto abili. Essi hanno le stelle dalla loro parte!”.
Un laconico telegramma di Alex, che annunciava il suo arrivo, pose fine alle mie letture cariche di perplessità. Certamente egli stava venendo a prenderci. Mamma e io cominciammo a radunare tutti i nostri bagagli e cercammo di pensare al nuovo viaggio. Eppure, quando Alex arrivò il 21 luglio e ci chiese se potevamo partire il mattino seguente, i nostri cuori erano ben lontani dall’essere pronti. A notte, quando i bagagli furono tutti ultimati, egli ci disse brevemente di aver viaggiato molto in circostanze difficili, di aver visto tanta gente, di aver speso tanto denaro. Il risultato: visti per Haiti e Panama; permessi di passaggio per la Spagna, il Portogallo, l’Algeria. Io mi sentii immensamente sollevata, sebbene noi non avessimo naturalmente alcun desiderio di stabilirci ad Haiti o a Panama. Ma l’ingresso in quelle nazioni era ancora disponibile a un certo prezzo, spiegò Alex; e a quel punto qualunque destinazione era meglio di niente. Un visto d’ingresso per qualunque paese portava con sé due vantaggi immediati e inestimabili; il visto francese di uscita, cioè il permesso di lasciare la Francia, e il permesso di passaggio per scali così desiderabili come la Spagna e il Portogallo. La mattina del 22, sotto una pioggia battente, noi dicemmo affettuosamente addio ai nostri amici Meydieu e alla loro casa che era divenuta la nostra per un mese intero. Quando e dove ne avremmo avuta un’altra? La prima parte del viaggio fu lenta, ostacolati come eravamo dalla pioggia, dai controlli stradali e dal mal d’auto delle bambine. Fermate supplementari furono motivate da un’altra ragione ancora: il bisogno di assicurarci i visti francesi d’uscita.
Il viaggio
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Francia, Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1938Periodo storico
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