Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1929Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
lavoroTemi
lavoroRagazzo di bottega in una fabbrica di dolci a Tripoli, in Libia. È l’ennesimo lavoretto che rimedia Francesco Restivo, per il puro piacere di abboffarsi di dolci.
Un’altra cosa, che non sopportavo, era il fatto che, essendo mio padre un grande lavoratore, si era creata un’attività extralavoro, per suo conto e cioè aveva la manutenzione del palazzo delle assicurazioni in Piazza Castello e tutte le volte che era libero, ciò accadeva quasi sempre di Domenica, andava a fare delle piccole riparazioni che gli richiedevano portandomi sempre con se, sciuppando a me la Domenica che avrei dovuto passare con gli amici. Ricordo che un anno, eravamo alla vigilia di Natale, e per la prima volta mamma mi fece un regalino, dandomi sette soldi (una lira era composta da venti soldi), allora papà, chi sa con quale sforzo, volle regalarmene altri due e in tal modo ebbi in tutto nove soldini: meno male; ignoravano un fatto, che io ero in possesso di ben dieci lire, racimolate piano piano in attesa del Natale. Per le festività Natalizie e di fine d’anno e per Pasqua vi era l’usanza che tutti i parenti si riunivano e, dopo aver pranzato, ci mettevamo a giocare a carte o a tombola; questo era il motivo per cui io cercavo di avere più soldi possibile per le feste. Fra tutti i bambini c’era un mio coetaneo N. M., che ancora non conosceva bene il valore dei soldi; erano monetine bianche una più piccola dell’altra ed io facevo il cambio con lui, dandogli un pezzo da quattro soldi e facendomi dare un pezzo da mezza lira, che valeva dieci soldi, cercavo così di fare i miei affarucci! Quando iniziai a lavorare, sempre come apprendista, presso un marmista, un giorno venne un amico del mio principale, portando un asino dato che l’indomani entrambi dovevano recarsi fuori -Tripoli. Mi affidarono il somaro, e mi lasciarono due lire per comperargli delle fave e del cereale. Acquistai mezza lira di fave e con il rimanente mi affittai una bicicletta per una intera giornata. Da piccolo, come tutti i ragazzi, ero goloso di dolciumi; allora cercai dì trovare lavoro presso una fabbrica di caramelle. Mi presentai al proprietario di un piccolo laboratorio e mi feci assumere, logicamente come ragazzo di bottega. Come sempre mi offrì le ormai famose due lire di paga settimanale. Sembra strano, ma allora i datori di lavoro davano ai ragazzi tutti la stessa somma. Mi insegnò come si facevano le caramelle. Alcuni giorni dopo, non potendo più sopportare neppure l’odore dei dolci, non mi presentai più al lavoro poiché ne avevo mangiati fino alla nausea!
Il viaggio
Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
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