Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1932Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Norma ricorda aneddoti della sua infanzia in Belgio, vissuta in ristrettezze ma molto serena, circondata da un contesto familiare e sociale molto unito e solidale.
Non ricordo dopo quanto tempo i miei genitori hanno trovato un’altra sistemazione, ma ricordo la nuova casa dove ci siamo trasferiti, sempre non lontano dalla zia Rosi, in Rue Blasse n 49. La casa era grande con tante stanze che i miei genitori affittavano a degli italiani che facevano i minatori, c’erano anche dei polacchi che bevevano dell’alcol puro al posto del vino o birra perché l’alcol costava meno e sentivo i miei che dicevano che si comportavano così perché non avevano famiglia. Al mattino noi bambini non si entrava in cucina se prima non si prendeva un cucchiaio di olio di merluzzo che il papà ci porgeva assieme a un pezzetto di grana. Noi bambine si faceva colazione senza fare storie, mentre mio fratello era capriccioso Il papà lo teneva in braccio e il piccolo apriva la bocca solo quando suonava la sveglia, il papà lo imboccava ma una di noi dovevamo ricaricarla quando si fermava. In quel periodo mio fratello aveva forse 3 o 4 anni e non voleva venire all’asilo che si trovava nello stesso edificio della nostra scuola, dovevo trascinarlo fino dentro alla sua classe dove poi ci pensava lei ad addomesticarlo. La sua maestra era molto gentile e si chiamava Madame Le Qoc. La nostra maestra si chiamava Madame Quenon. In quel periodo io facevo penso la quinta e in classe com me c’era anche mia sorella Jolanda. La mia maestra teneva 3 classi terza quarta e quinta ed era molto brava e anche pratica. Un giorno ci ha insegnato a soffiarsi il naso. Con un fazzoletto pulito si incomincia dà un angolo e si preme una narice e si soffia con l’altra e poi con l’altra (non l’ho più dimenticato e ancora ora faccio cosi). Mentre la maestra faceva lezione alle più piccole noi lavoravamo a maglia (ci aveva insegnato a fare i guanti). Ogni tanto veniva da noi e poi riprendeva le sue funzioni con le piccole. Anche a rammendare i calzini ci ha insegnato. I guanti non saprei più come si fanno ma rammendare i calzini mi è servito molto, prima per tutti noi di casa poi per le mie figlie e ora anche per i miei nipoti. Qualche volta ci leggeva un libro, così ci teneva buone grandi e piccole. Ricordo che era un bel romanzo ma anche molto triste (Si chiamava Senza famiglia e parlava di un bambino che era stato rubato a una famiglia ricca e che poi doveva andare a lavorare in miniera) Mia sorella Adriana faceva la prima o la seconda e la sua maestra si chiamava Madame Esgain. Era una bella signora giovane che però non aveva bambini e si era molto affezionata a mia sorella e al sabato se la portava a casa sua e la riportava al lunedì. Per andare a casa della maestra mia madre le ha comperato una bella camicia da notte che invece noi non avevamo mai avuto, io non invidiavo mia sorella, ma sarebbe piaciuto anche a me averne una così bella. Vicino alla scuola c’era un piccolo negozietto che vendeva dolciumi e quasi tutti i bambini ci entravano e uscivano con il loro pacchettino di caramelle. Quelli si che li invidiavo e così un bel giorno ho preso il coraggio e prima di andare a scuola ho aperto il cassetto dove la mamma teneva i soldi e ho preso una bella moneta e me la sono messa nella scarpa. Non conoscevo ancora il valore dei soldi ma con quella moneta la padrona del negozio mi ha dato un bel pacco grosso di caramelle. Io non ne avrei volute così tante, mi sarebbe bastato un piccolo sacchettino come avevano le altre bambine. Non osando tornare con delle caramelle in tasca ho incominciato a distribuirle ad altri. Io che avevo fatto la prima comunione in Italia capivo che avevo fatto un grosso peccato e che dovevo andare a confessarmi (cosa che ho fatto) ma mi è costato talmente tanto quella confessione che non ho più preso dei soldi dal cassetto per non dover tornare dal prete che in più mi conosceva.
Il viaggio
Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
BelgioData di partenza
1932Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Norma Faccioli
Tutti in Belgio
Siamo ai primi dell'anno 1932 e non sò veramente cosa sia successo ma ricordo che ho...
In un garage
Il paese dove abitava il cugino si chiamava Bois - Noel ed era un piccolo borgo...
A spigolar carbone
Nella nostra zona c'erano tanti (terril) (montagnole di detriti di carbone che arrivavano da sotto terra)...
A scuola di cucito
Mio padre ci teneva che imparazzi anche l'Italiano e sono stata dirottata a Charleroi alla scuola...
Brucia la casa e brucia l’Europa
Un mattino mentre eravamo tutte pronte per andare a scuola e Ilva a lavorare, in cucina...