Mestieri
dirigenteLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SudafricaData di partenza
1985Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Giampaolo Cappanera, dirigente Alitalia, viene trasferito per lavoro in Sud Africa nel 1985. Nel Paese è ancora in vigore la politica di segregazione razziale nota come apartheid e Giampaolo è interessato a capirne l’applicazione.
Roma — Giovedì 20 Dicembre 1984
“Tra qualche giorno lei arriverà all’Aeroporto di Johannesburg — mi dice — congedandomi – il Capo del Personale Trasferito all’Estero; – ebbene, mi risulta che già al Controllo Passaporti lei troverà due file, una per i Bianchi ed una per i Neri. Se la cosa la urterà, per comprensibili ragioni umane, sociali o politiche, si astenga nella maniera più assoluta dal manifestarlo, dal protestare o simili. Lei è trasferito lì per fare gli interessi commerciali della ns. Compagnia e solo quelli, non faccia politica”.
Johannesburg – Venerdi 4 Gennaio 85
Mi lascio alle spalle una delle più grandi nevicate della… storia d’Italia e dopo dieci ore di volo notturno arrivo all’Aeroporto di Johannesburg; esco dall’aereo stordito, ma mi riprendo subito grazie alla frizzante aria secca dell’Altopiano; sembra di essere a Cervinia in estate e, d’altro canto, l’altitudine è quella (2.000 metri) così come la stagione estiva australe.
L’Aerostazione è assolutamente europea, nulla di un po’ improvvisato come ci si potrebbe aspettare da un Aeroporto africano. Un collega di origine italiana mi incontra e dopo qualche parola di benvenuto mi scorta alla sala Controllo Passaporti. La mia curiosità è tanta; mi preparo a…scattare un’immagine fuori del tempo e che magari un giorno potrò raccontare, testimoniare…
Eccoci nella sala: ma …le file sono tante (5/6) ed i passeggeri sono tutti mischiati tra di loro senza distinzione di razze, di colori. Sorpreso mi rivolgo al collega: “Ma qui non doveva esserci una divisione “razziale” dei passeggeri in due file”? Mi sorride e non dice nulla; insisto ed allora capisce che parlo sul serio: “In realtà la suddivisione per Gruppi (Group Area Act, si chiama la legge), è tra Europei, Africani, Asiatici e Colorati (Meticci del Capo, discendenti da incroci etnici tra asiatici delle colonie Olandesi ed Africani del Capo) ” Allora ci vorrebbero quattro file — conclude il collega sorridendo – magari otto, quando i passeggeri sono tanti….Comunque non ricordo nulla del genere.”
Sono sollevato ma stupito (il Gran Capo non scherzava!): dove comincia questo Apartheid?
Johannesburg – Martedi 15 Gennaio 1985
Il centro di Johannesburg è una piccola Manhattan, con modernissimi grattacieli, alcuni addirittura avveniristici, con taglio architettonico a forma di diamante!
Dall’alto si scorge la periferia, resa brutta e piuttosto arida dall’altopiano, il Veld, su cui sorgono delle strane colline, brulle anch’esse e troppo simmetriche e regolari per essere naturali. Il mio ufficio è al 14mo piano del Sanlam Centre, sulla Jeppe Street , una Quinta Strada in tono minore. Alla mia gentile segretaria (una sudafricana di origine mittle-europea) chiedo: “Ma scusi Lea, ogni tanto mi pare mi giri un po’ la testa, sento come dei tremori, come delle piccole scosse”. “No, no stia tranquillo, si tratta solo delle antiche miniere d’oro — e ne esistono ancora tante qui sotto, abbandonate. Le volte, i “soffitti” di queste vecchie miniere , ormai esaurite da un secolo, crollano e si sentono appunto questi schianti, questi miniterremoti, ma non c’è pericolo! Ecco, vede quelle strane elevazioni in lontananza verso la periferia? Sono delle vere e proprie “montagne”, a volte anche di 500 metri e sono state create con il materiale di scarto delle miniere. Il filone aurifero, ormai qui esaurito, si trova a più di 160 chilometri, verso il sud- ovest”.
Più tardi esco per un frugale lunch da “Jucy Lucy” e mi fa uno strano effetto camminare lungo la Jeppe Street , con… tutte quelle miniere d’oro abbandonate sotto i piedi!
Il viaggio
Mestieri
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SudafricaData di partenza
1985Periodo storico
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