Mestieri
autotrasportatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
lavoroTemi
lavoroLa difficile vita lavorativa di un italiano nell’Africa orientale degli anni ’30: Papaleo si impegna e si barcamena tra nuovi impieghi, prestazioni che non vengono pagate e molte difficoltà ambientali.
Si avvicinava la data di rinnovo contratto di lavoro, si era a metà del quinto sesto mese. Cominciavo ad esser stufo da lavorare sempre lì. Prese la decisione e chiedere il licenziamento. Licenziatomi, prese lavoro con un padroncino di due camion col quale lavorava un paesano Saro Agostino amico d’infanzia. Il primo viaggi fu un carico di fusti di benzina da portare ad Anghareb a circa cinquecento km. Da Massaua l’unico la strada costruenta nel basso piano occidentale portando a Macallè capitale di regione. Da Massaua si attraversava Asmara, Cheren, Barentùm Tessenei, Anghareb, Macallè. A Barentù a quaranta chilometri vi era il cantiere Spadola Rosolinese, al passaggio lungo la strada in costruzione ingontravamo paesani e ragusani. Al cantiere ci fermammo per salutare a l’ing. Rabbito (paesano) ci offerse da bere e chiacchierando ci comunicò che occorrevano camion all’impresa per lavoro e se al ritorno volevamo rimanere. Il proprietario Caminiti e Agosto erano d’accordo, io no decisamente per ripicca di non avermi incaricato quando chiesi proprio l’incarico alla smobilitaz. da soldato. Caminiti puntava alla mia decisione. Disse all’imp. Rabbito: se riuscite a far fermare a Papaleo son pronto ad incominciare i due camion nell’impresa. Effettuato lo scarico in Anghareb i paesi aglomerati di tucul come abitazioni uguale ai nostri pagliai di campagna. Prima che si arrivasse a destinazione attraversammo il fiume Setit. Il caldo lungo il bassopiano era abbastanza forte, ci fermammo a rinfrescarci, facemmo un bagno. I negretti di un agglomerato vicino offrivano pesci a vendere, ne comprammo due bei grossi pagammo due lire, accesa la brace, spelati e ben puliti posti sulla brace a cuocere, appena arrostiti ci siamo messi a l’opera a riempire lo stomaco, l’arrosto era saporitissimo e gustoso. Avevamo altri venti trenta chilometri di pista per arrivare. Ci siamo messi in marcia, a sera arrivati abbiamo seguito lo scarico e ci siamo messi in viaggio per il ritorno. Arrivati al cant. Spadola ci siamo fermati e ci hanno offerto di pranzare in cantiere. Si è ripresa la discussione di rimanere lì. Pressato a rimanere, risposi: ritorniamo prima ad Asmara, poi andrò in ufficio e ci metteremo d’accordo con lui se ci conviene. Se tutto va bene ritorneremo. Fu un bel pranzo ricco di cacciagione, carne di gallina faraona e di gazzella e birra a tutta panza e vino Chianti. Alla domenica ci siamo recati all’ufficio dell’impresa assieme a Caminiti e chiariti i patti £ 300 al giorno per camion. Mangiare e alloggi gratis in cantiere. All’Ing. Rabito a parte dissi: Quando il proprietario chiede i soldi e conto, se non sono presente io, non fate conti prima devono essere pagati i nostri mensilità. Ammontavano a £ 600 per due autisti Agosto ed io Chiesi un anticipo per me di mille e cinquecento lire per spedire a casa. Vi eravamo ragusani e rosolinesi vi era un antagonismo fra i ragusani dilegiavano i rosolinesi e i rosolinesi contavano poco. Persuasomi della situazione, da parte mia tiravo per mio conto senza dar retta a nessuno essento puntuale al lavoro per come era mia abbitudine. Tutto andava bene. Non chiedevo la paga a fine mese. Alla metà del secondo, tramite il porta ordine dall’impresa il compaesano Salarino, che portava le novità e le necessità sui lavori fra cantiere e uffici centrali in Asmara, diedi l’incarico dandogli l’intirizzo di casa, di farsi consegnare mille lire dall’ing. Rabbito e spedire a casa mia a mia madre. Dopo otto giorni al suo ritorno in cantiere gli chiesi la ricevuta di spedizione e mi rispose d’essergli negati i soldi e che il proprietario Caminiti si era fatto i conti ritirandosi l’importo. Saltai per aria con rabbia e con disillusione. Si era a fin del secondo mese: chiesi il resocondo di lavoro al capo cantiere ov’era distaccato per fine mese. Mi recai al cant. Centrale mi presentai all’ufficio dell’ing. Rabbito chiesi subito il conto dei due mesi di lavoro e presentatomi dopo in Asmara all’impresario. Vi furono molto discussioni. Quando arrivai all’ufficio cent. In Asmara, trovai all’ing a Spadola impr. ed un paesano suo barbiere don Carmelo Papalei. Non fu possibile capitare saldo perché Caminiti l’aveva ritirati. Adirato gli dissi all’impr. e all’ing. Sietere spiegazioni e non affidabili. Mi son pentito ad accettare il lavoro alla V. impresa. Cercarono farmi persuaso. Uscii fuori senza salutarli. Lavorai altri due mesi con Caminito per potermi rifare l’avere. Non gli riuscì, arrivai solo a pagarmi io il tempo e le spese occorrenti per benzina ed altro per il camion e quelli permanciare. Nel contempo era arrivato in Asmara alla stessa imp. L’ing. Gugliotta compaesano di vecchia conoscenza. Ci ingravavano di domenica e comincio a dirmi di tornale all’impresa avendogli raccontato tutto non volevo ritornarci affatto. Visto di non potermi affrancare con Camini e assicurandomi che all’impresa ormai vi era lui, mi fece persuaso che sarebbe diversamente più sicuro e chiedere i soldi a fine mese. I soldi li capitavo, due mesi li passai assieme ad un operaio buscenese sposato a Rosolini: con la fornitura di pietrame per breccia per la strada stabilita a £ 10 il m3. Continuammo per due mesi; la pietra veniva raccolta nei campi da neri pagati a £ 5 al m3 compresa razione di farina giornaliera. Alla prova vedevo che non andava bene e che non mi conveniva. Non riusciava alla misura da pagare e che rimaneva poco e nulla per noi. Riferito all’ing. Mi assicura: tu lavora il tuo mensile tu, lo riceverai ugualmente in acconto poi se la sbriga il tuo socio giaché è sicura che alla consegna gli riuscirà la misura giusta.
Il viaggio
Mestieri
autotrasportatoreLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Giuseppe Papaleo
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Nel 1935 venne richiamato alle armi per contingenti di reparti in Africa Orientale, prima destinazione Firenze...
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