Mestieri
cantoniere provincialeLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1942Data di ritorno
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Mentre è in Germania a Diusburg per lavorare in fabbrica, nel corso della Seconda guerra mondiale, Vincenzo Rabito viene informato che in Sicilia è nato suo figlio, Salvatore.
Ci siammo acolte che sopra di noi ci avemmo una maletia che non ni potiemmo fare persovase che cosa era. Solo che tutte le nostre carne erino stampe stampe senza sapere che cosa fosse: chi diceva che veneva della sporchizia del carbone, che diceva che veneva del freddo che faceva e che diceva che veneva dai spavente che vediammo quanto c’erino l’alarme che venieno l’amirecane a bombardare…
Così, cominciammo ad antare nel dottore, e quello, che era spicialista, sempre ni diceva che deveneva del carbone e ci dava pomata, ma sempre erano le stesse. E il medico ni ha detto: – Quella malatia non è niente, non vi priocupate, che poi, come campiate aria, vi passa –. E dava pomata…
E così, io bestimiava dalla matina alla sera, e magare di notte, perché penzava a quello maledetto matrimonio che mi aveva arrovinato, altremente che mi ci aveva a portare amme allavorare in Cermania in tiempo di querra?!
Poi, io, sempre arrabiato, recevette una crante notizia della mia moglie… Che io non aveva voluto sentire maie affetto di famiglia e di non volerene sentire di quello che socedeva e socedeva, ma questa volta ci ho inteso tanto piacere.
Questa lettra era scritta di Filuzzo, un fratello della mia moglie, e diceva:
«Caro Vincenzo, è ura di fenirlla per te. Ti comunico che questa notte a tua moglie ci ha venuto un bello figlio maschilo, che se viene e lo vede ene più crosso di te. E quinte, è uscito tutto tuo padre che, come viene tu, lo batezammo e si deve chiamare Rabito Salvatore, come disidera il tuo cuore, che è propia il nome di bonarma di tuo padre, che io non conosceva».
Io, sentento quella bella e priziusa parola, ho campiato subito penziero, che aveva nasciuto Rabito Salvatore. E così, voltaie penziero e non vedeva l’ora che veneva allicenza per vedere a questo mio figlio.
Il viaggio
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