Mestieri
impiegataLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1969Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Dopo molti anni di vita vissuta a Colonia, in Germania, a stretto contatto con la comunità degli immigrati italiani, nel 1977 Rita decide che è arrivato il momento di tornare in Italia.
Passavano gli anni, la vita continuava nel meraviglioso paradiso degli emigranti, alle scoperte delle novità e a godere tutte le agiatezze che offriva quel mondo. Gli incontri con Clara divennero più rari, nell’ultimo disse che cambiava lavoro e che cercava un appartamento vicino al nuovo lavoro. Mi dispiacque molto, l’idea di non vedere spesso Clara mi rattristava e poi avevo sempre quel pensiero, tutte le volte che ci vedevamo provavo quella sensazione. Mi rassicurò che ci saremmo sempre tenuto in contatto, continuava a dire che ormai quando aveva bisogno di parlare con qualcuno aveva bisogno di me, delle mie prediche, -stai attenta Clara, non bruciare la tua vita. Lei … -io la mia vita la vivo.- Mi sembrava un modo strano di viverla, mi dicevo – forse il fatto che non sono dentro il loro mondo mi fa vedere le cose a metà. Nei nostri incontri con Clara non parlavamo più della mia vita passata adesso prendevano il sopravvento le nostre vite attuali, poi ormai sapeva tutto di me e aveva capito come la pensavo e che non sarei mai entrata nel loro mondo senza condizioni. Colonia prendeva sempre più spazio nel mio cuore, con lei avevo scoperto e toccato in punta di piedi l’ebbrezza della libertà, anche solo il fatto di andare a lavorare, avere qualche marco in tasca era qualcosa di grande per me. Avevo conosciuto la bellezza di trovarmi emigrante in mezzo agli emigranti, tutte le razze, tutte le religioni e tutte le culture venivano accolte da una sola parola “Emigranti ” insieme ci sentivamo un popolo, ci mescolavamo e ci amalgamavo. Erano sentimenti che non trovavano confini, la lontananza delle nostre terre diventava più morbida anche rimanendo le radici nei nostri cuori. In quei anni tante cose successero nella mia famiglia: matrimoni, nascite, compleanni, feste e cambiamenti, discussioni e decisioni. I nostri vecchi nei loro cuori avevano ancora il sud, il sole, le loro tradizioni, che in tante occasioni venivano a galla. Nei giovani cuori, si toccava ancora la miseria del sud, la mancanza di lavoro, e la voglia di crescere, di cambiare portare le novità. Questa necessità divideva le famiglie emigrate, il pensiero, tra anziani e giovani diventava sempre più distante. In queste circostanze mi si presentò l’occasione della scelta, una scelta travagliata e dolorosa, una scelta che andava oltre la mia buona educazione, la scelta che mi portava a non tornare nel mio sud, nella mia terra. Scelta approvata da noi donne della famiglia ma ostinatamente disapprovata dagli uomini. Tra varie disappunti e discussioni scomode Milano mi si presentò davanti, la vidi come àncora di salvezza, ancora prima di metterci piede vedevo la mia vita realizzarsi, vedevo la possibilità di realizzare la frase di mia madre detta in quel lontano 1969 —”Figlie mie, lavorate e mantenetevi -fate in modo di non chiedere mai 100 lire a nessuno- ” Con questa frase in testa presi la decisione finale, Milano sarebbe stata la dimora della mia vita.
Il viaggio
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