Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
licenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)A Enfidaville, in Tunisia, si combattono gli ultimi scontri della campagna d’Africa: le truppe italiane e tedesche stanno per cedere di fronte all’avanzata degli angloamericani, che hanno deciso di accelerare le operazioni per procedere allo sbarco in Sicilia e alla conquista dell’Italia.
Siamo all’inizio del mese d’aprile,
I giorni si fan sempre più bollenti:
La situazione nelle nostre file
È sempre ricca di combattimenti.
Attacchi del nemico in grande stile
Contro di noi si fanno più frequenti;
Ma l’attaccante veniva respinto,
In questi giorni abbiam sempre vinto.
Io, francamente, ormai m’ero convinto,
Che ad ogni attacco bene superato,
Il nemico, su questo labirinto,
Si fosse fortemente logorato;
E ritenevo si fosse in procinto
Che un contrattacco venisse sferrato.
L’ordine tutti quanti s’aspettava,
Per l’avanzata ci si preparava.
Un fatto c’era che ci preoccupava,
Ci faceva passar brutti momenti:
Era partita e più non ritornava
La colonna con i rifornimenti.
La farne tutti ci perseguitava,
Non avevan cartucce i reggimenti.
In piena notte, col chiaro di luna,
Pe’ ritirarsi noi ci si raduna.
si malediva la nostra sfortuna;
E mentre svelti tutti si marciava
Si fece giorno; però si digiuna:
Niente pei ristorarsi si trovava.
Eccola una staffetta inopportuna:
l’ordine di fermarsi ci portava.
Noi ci sentimmo tanto disperati
Quando s’apprese d’essere accerchiati.
È una collina con piccoli prati,
Da lì si dominava tanto mare.
Noi, quasi tutti demoralizzati,
Due notti ci dovemmo pernottare.
Una mattina venimmo svegliati:
Si vide una battaglia divampare.
Quel cerchio che là dentro ci serrava,
Presto nella giornata si spezzava.
Alle stelle il morale ritornava,
Eravamo di nuovo riforniti.
La nostra marcia si ricominciava;
Come non mai ci sentiam’agguerriti.
E mentre per la strada si viaggiava,
Spesso dal cielo si venn’aggrediti,
Molti mezzi rimasero bruciati.
A Enfideville ci siamo fermati.
Lì c’erano moltissimi soldati
E per tutti ci fu da lavorare.
Noi fummo per chilometri schierati,
Dovemmo un altro fosso completare.
Gli armamenti qui vennero piazzati
Per i nemici poter fronteggiare.
Ogni preparativo venne fatto
Senza mai col nemico aver contatto.
Ero delta gran linea soddisfatto,
Non potevo saziarmi d’ammirarla
Mentre l’armi guardavo stupefatto
dissi: «Nessuno mai potrà espugnarla,
Il nemico verrà poi sopraffatto,
Ormai con noi non potrà più spuntarla».
Il viaggio
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