Mestieri
studenteLivello di scolarizzazione
Diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
GermaniaData di partenza
1967Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Con la famiglia che la ospita Orestina vive anche dei periodi di villeggiatura in Austria. La sua vita di “ragazza alla pari” si rivela un’esperienza tutto sommato piacevole, se non altro sul fronte dell’emancipazione individuale che il soggiorno in Germania le consente di affrontare.
La mia “nuova famiglia” era benestante; lui era un giornalista e spesso andava all’estero e quando tornava, portava un regalo per tutti; anche per mè. Lei non lavorava, cucinava e basta e se la cavava molto bene; non cucinava alla tedesca e mangiavamo spesso il gulasch che era delizioso.
In Austria, a Piburg, avevano acquistato tempo addietro un rudere sul cocuzzolo di un’altura dalla quale si vedeva un panorama alpino meraviglioso: sotto di noi c’era il lago di Piburg, dove i tedeschi dai 100 kg in su facevano il bagno anche d’inverno. In questo lago, ma d’estate però, imparai a nuotare a rana. Il rudere quando lo vidi io,era già stato ristrutturato a mò di baita alpina, senza lusso, ma molto confortevole, con una bella stufa in maiolica rossa.
Ogni tanto ci raggiungeva la “zia” Weil, una vera tedesca con l’elmetto in testa, che aveva aiutato tanto marito e moglie appena arrivati in Germania. Mi squadrò ben bene, e decise che le ero simpatica e andammo d’accordo: Le piaceva come sapevo stirare. Facemmo lunghe passeggiate attorno al lago con lo zaino in spalla per la sosta con merenda. Naturalmente in questi luoghi, all’ingresso trovavi sempre una grosso cartello che ti diceva: Verboten questo, verboten quello; insomma bisognava camminare sollevati da terra, parlare a bassa voce per non disturbare gli animali che forse proprio in quel momento mentre passavi si stavano accoppiando, guai a sporcare e così via ! E agli umani chi ci pensava ! I tedeschi e gli austriaci non sorridevano mai; erano sempre tristi ! Che razza strana. Ma perchè mio padre era stato così sadico da costringermi ad imparare la lingua dei nemici che l’avevano catturato e portato con sé per ben 7 anni ! Aveva una sorta di adorazione nei loro confronti ! Si era proprio così, un tantino sadico, e lo fu anche con mè ! Comunque, per quanto riguarda la lingua tedesca, a causa del mio stato di ragazza delusa dalla vita, non riuscii in qul lungo viaggio a sfruttare al massimo la situazione, anche perchè parlare con delle bambine non era il massimo e poi mi vergognavo nel fare domande. Insomma, non mi servì a molto, mi servì solo come esperienza di vita.
Il viaggio
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