Mestieri
tramviereLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Il 5 maggio 1935 il generale Badoglio entra ad Addis Abeba. L’esercito italiano ha conquistato l’Etiopia utilizzando ogni arma disponibile, incluse quelle chimiche. Guidarelli racconta gli stati d’animo della truppa all’annuncio della fine delle ostilità.
Il giorno 3 maggio viene ordine di proseguire ancora. La pioggia cadeva tutti i giorni non ci permetteva di proseguire. Le strade che si dovevano percorrere erano semplici piste, e non sempre praticabili, l’acqua laveva ridotte come piccoli fiumicelli. Allora come si doveva proseguire?…. Eppure non esistevano ostacoli? Si doveva andare? Più di una volta eravamo costretti di prendere badile e piccone di farsi un passaggio. La nostra volontà era tanta; ma si doveva piecare alla volontà della natura. Le sabbie mobili ci impedivano di proseguire. Giorni di attesa…. Giorni di angoscia. I giorni trascorrono in quella desolazzione. I viveri incominciano a mancare. E non arrivavano. L’autocolonne non potevano proseguire per l’inondazzione, procurata dalle grandi pioggie. Per qualche giorno, ci siamo alimentati con cacciagione, proseguendo il nostro cammino. Vorrei descrivere a quali condizzioni si trovava la nostra disgraziata vita. I nostri vestiti erano ridotti a brandelli… Per delle ore eravamo costretti di camminare coll’acqua che ci oltrepassava i ginocchi. Un pezzo di fanco eravamo ridotti. Solo armi e munizzioni era il nostro fardello prezioso. Nessuna traccia della nostra metà. Ogni tando qualche centinaia di abissini cercava di ostacolare la nostra marcia. Poche scariche bastavano per disperderli dalla nostra apparenza. Il giorno 4 maggio 936 anno XIV, sulle nostre teste ha bassa quota. volano una dozzina di apparecchi. rifornendoci di munizzioni e viveri. Tutti contenti di quella sopresa. Da quelli pacchi che cadevano dal cielo, si trovava la grazia di Dio. Scatole di carne. bottiglie di vino. Di liguori, pane, tutto cio che ci necessitava. Viene ordine di sostare…. Di passare alla meglio quella triste situazzione. Siamo costretti di fare le tende, in una piccola collina. L’innondazzione si impone a noi. Non si può proseguire. Il giorno cinque maggio viene passato alla meglio, e indisturbati. Il giorno sei maggio ci viene letto il messaggio del Duce. Che parlò al popolo Italiano che la guerra era finita. Le truppe del norde, del Generale Badoglio, erano entrate Adis.Abeba. Non potete concepire quale fu il nostro grido di gioia. La parola Duce fece ego per tutta la foresta. I canti della rivoluzzione e canti di guerra. era un goro per noi tutti legionari. Il nemico sapendo che il loro esercito era ormai schiacciato si disperdevano… fingendo di essere contadini.. buttando le armi, alla sottomissione. Fieri della grande vittoria si portava ovunque, il tricolore.
Il viaggio
Mestieri
tramviereLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Umberto Guidarelli
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