Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
guerraTemi
guerraNel marzo del 1943 quel che resta della divisione Ravenna, di cui Andreini fa parte, si trova, dopo la lunga e sanguinosa ritirata dal Don, nell'attuale Ucraina. Alessandro arriva a Dnipro esausto dalle fatica della guerra e dalla lunga marcia.
Nel tardo pomeriggio mi avvicinai alle prime casette circondate da steccati. Appena varcato il primo cancelletto di legno, mi accorsi che dal di dentro incominciavano a chiudere le imposte delle finestre e qualcuno che mi aveva guardato attraverso i vetri con circospezione, si ritirava subito. Capii che lì l’ostilità non mi sarebbe mancata e fattomi forte incominciai a bussare ripetutamente ad una porta. Giuro che non ne potevo più, mi sentivo dolori in tutte le ossa ed un febbrone da cavallo; feci lo stesso il duro, duro a cedere ormai. Dopo poco una donna con un fazzoletto bianco in, testa, sparutamente mi apri e prima ancora che io le chiedessi qualcosa, incominciò a dirmi che era sola, con tanti bambini, che non aveva di che aiutarmi. Spinsi con un calcio la porta ed entrando uscii la pistola e quasi con rabbia intimai: Kusciai!! (mangiare). Da, da – mi fu subito risposto, carasciò italianski. Mi portò del pane fresco, due patate bollite e ….. stentai a crederlo, un bel pezzo di carne di maiale. Mangiai come un lupo tra lo stupore di quella povera donna e dei suoi tre bambini (malenky), a cui spesso sorridevo. Cercai un letto, un giaciglio che presto trovai e così presto mi addormentai con la pistola sotto il cuscino. Nessuno più fiatò. Il più rispettoso silenzio regnava in quella casa, si erano parlati con gli occhi.
All’alba dell’indomani mi trovai solo con quella donna. Incominciai a farle qualche domanda, se vi fossero soldati italiani da quelle parti. Offrendomi del latte appena munto, mi disse che proprio lì vicino vi era un Comando militare Italiano. Attraverso i vetri, vide passare un soldato; gli andò dietro, lo chiamò, lo accompagnò da me. Non avevo più la forza di alzarmi da quel giaciglio. Quell’artigliere appena mi vide in quello stato, corse via e di lì a poco ritornò con un Tenente medico, il quale mi visitò e fatta venire un’autoambulanza dell’Ospedale Principale n. 1 della Croce Rossa Italiana di quella città, mi fece ricoverare in detto Ospedale. Lì mi pulirono, mi vestirono, mi diedero dei buoni pasti, un ottimo letto. I miei dolori continuavano, ma almeno non mi potevo lamentare ora del posto in cui mi trovavo.
Il viaggio
Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
SvizzeraData di partenza
1943Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Alessandro Andreini
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