Paesi di emigrazione
FranciaData di partenza
1953Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Un incidente sul lavoro diventa l’occasione per Paolo di incontrare l’amore. Fiorella, l’infermiera che lo cura da una ferita da taglio, diventerà la compagna di una serata di festeggiamenti in piazza.
E ancora con questi due, ormai assidui e fedeli miei compagni, mi sarei riunito poi e nei nostri giorni liberi nel visitare tanti di quei bei posti di interesse e di famosa importanza, sia questi nel cuore della citta stessa, che al di fuori delle sue muri, e tutti sia in senso storico, che archittureschi ugualmente di ineguagliabile grandore…Questi semplici e poco costosi, ma pero di molta cognizione svaghi, arricchirono di molto piu la mia allora poca conoscenza nella storia di questo paese che brevemente avevo appreso negli anni di scuola, e che tanto ora nel conoscerla mi faceva entusiasticamente gioire. Questa straordinaria citta di tanto a mio gusto mai cessava di stancarmi, e che per la sua unica bellezza che io tanto ammiravo, ci sarei rimasto se mi fosse stato concesso farlo e molto volentiermente anche, per tutto il resto della mia vita, anche se ero ugualmente conscio pero che anche li e come tutto il resto delle grandi citta del mondo esisteva anche il suo lato oscuro. Questo forse perché fortemente intravedevo di dover trovare qui e in questo stesso luogo, anche il bene della mia vita: un vero e impegnativo amore che avrebbe riempito ora il mio cuore di una grande gioia, e rimasto per sempre con me al mio fianco’ e un vero angelo mandatomi miracolosamente dal cielo era difatti di già pronto ad attendermi, e a quell’ora di già positivamente incamminatosi sulla mia stessa strada, in un primo mattino di quei dati giorni, e in un insolito momento di distrazione, dovuto sopratutto questo alla mia forte stanchezza fisica (essendo rientrato la notte precedente molto tardi al, hostel) e quindi perso perciò molto sonno, mi feci sul lavoro accidentelmente male, un infortunio come capito molto doloroso, un grosso e molto tagliente coltello che stavo appena pronto ad inserire in una grande coscia di carne con l’intento di doverla dissosare, mi andò invece improvvisamente di traverso e si inserì alquanto profondamente nel palmo della mia mano sinistra, causandone di conseguenza un grande e fitto taglio e con la perdita naturalmente di molto sangue, fui per questo perciò, e dopo essere stato alla meglio assistito dai miei compagni di lavoro, urgentemente condotto al pronto soccorso del più vicino ospedale, e li sottoposto poi alle immediate cure di un funzionante dottore di servizio, che assistito da due abili infermiere si accinse subito ad applicare sulla mia ferita non meno che di ben nove punti, e richiedendo inoltre che io mi assentassi per il momento dal lavoro, e di non ritornarci più fin quando lui non mi avrebbe dato il benestare. Rimasi perciò e conseguentemente in infortunio per circa due mesi, ritornando da lui solo e di tanto in tanto per accertamenti medici e cambio di fasciature, e dove fui assistito per questo da una di queste due infermiere inizialmente trovate li con l’eventuale scadenza poi del mio periodo di riposo e con le mie ferite ormai quasi completamente rimarginatosi, fui permesso di ritornare di nuovo al lavoro e molto fortunatamente per me, tutto fini perciò li, con questo favorevolmente risolto fui in grado poi di riunirmi di nuovo con i miei compagni, che poveretti avevano atteso anche loro e con pazienza alla mia riabilitazione, e con essi cosi come era solito fare continuare nelle nostre scappatelle di piacere, divertirci e avvalerci del l’un l’altro compagnia, accadde cosi quindi e nel corso di queste che in un periodo d’estate e nel quale ricorreva a Parigi anche un importantissima e molto celebrata festa nazionale, e cioè quella del 14 luglio anniversario della rivoluzione francese e del suo simultaneo assalto alla bastille, dove in ogni angolo e contrada di questa per diversi giorni e fino a tarde sera’ il suo popolo estesamente e innebriatamente celebrava, e come l’avevano sempre fatto in una molto impressiva manifestazione di folkore e milioni di brillanti luci.
Questa era una festa non ne avevo dubbio, che anche se vistola per la prima volta si presentava a noi e per tutti gli altri stranieri forse ugualmente presenti, come una davvero gloriosa ed imponente, e che dava in tutto magnificamente sfogo a tutto quanto da loro valutato, per noi tre particolarmente che come ho detto ci trovevamo per la prima volta ad assisterla, un esperienza trovata assolutamente unica e del tutto indimenticabile, in se stessa di certo un voluminoso spettacolo di gioia, e nelle cui serate tutto sfolgoratamente si manifestava, dando così e molto proiettatamente un aria di eccezionale avvenimento, più adatto forse ad uno sfarzo regale, che anziché ad uno rivoluzionario. I meravigliosi e prolungati fuochi d’artificio che continuamente si andavano ad illuminare nella notte e in tutte le parti del luogo, di molto mi facevano pensare e come mi fu detto dai miei genitori, a quelli dati in quel lontano giorno ugualmente per me, e in onore del mio celebrato battesimo, e portati ugualmente a termine in un modo altrettanto estravaggante la somiglianza vissuta in questa e sebbene per tutt’altri motivi era piuttosto identica e che di molto mi ricordava dei tempi lontani… nella finale ed ultima serata di questa, e quando noi riuscimmo a farci eventualmente largo nel mezzo di una molta agitata massa di gente con lo scopo di raggiungere come intenzionato la grande piazza della Concorde e praticamente nel vero cuore dei festeggiamenti, e dove molti di questi sopra nonostante la tarde ora incorsa (erano ormai quasi le tre del mattino) ancora si dimenavano in questi divertimenti ballando e godendo a più non posso. Qui in questa famosa piazza, una ben nota banda musicale si era dall’inizio di queste feste installata ed era ora anche a quasi festa finita, ugualmente attiva per dare a tutti in stimolo la possibilita, di ancora gioire, e nel ballo completare in bellezza la notte, ma non per noi però, noi eravamo ormai alquanto stanchi e avevamo a nostro conto di già deciso di terminare qui il nostro divertimento e far ritorno subito a casa. Soddisfatti si, e di molto di aver potuto partecipare e per la prima volta in questa sarabanda di innocua ed elettrizzante baldoria, ma ugualmente ansiosi però di ritirarci ora a letto, e per essere in grado poi di riprendere il nostro lavoro in non molto meno di ancora tre ore. Ma proprio pero quando eravamo al punto di fare questo, cioè riprendere il nostro cammino verso casa, mi vidi di tratto e faccia a faccia, con una delle mie infermiere che aveva ultimamente assistito alle mie ferite , e particolarmente quella che era stata più predisposta a curarmi, e che sebbene ormai e come quasi tutti un po’ allegretta dal bere, mi riconobbe quasi subito e mi prego di restare ancora un po’ li con lei a tenerla compagnia, i suoi modi verso di me nel chiedermi questo erano cosi gentili e giocondi, che io non potei fare assolutamente a meno di acconsentire, e in disobbligazione di quanto lei aveva fatto per me, decisi di restare li con lei, e come poi avvenne per tutto il resto della notte. Per quanto riguardava i nostri amici sia i miei che i suoi, questi avendo di già concepito che noi saremmo rimasti li per chissa quando tempo ancora, ci diedero subito la buona notte e prontamente si allontanarono da noi…
Rimanemmo cosi soli e ancora esiliarmente coinvolti in questa grande festa trascorrendola nel suo tempo in ballo e accessi sentimentali, ma con l’estinsersi poi di tutte le luci d’intorno vero segno questo, che almeno per quest’anno tutto era definitivamente finito, mi offrii e come era per me doveroso fare di accompagnarla a casa, e noleggiando cosi il primo passante taxi la escortai fino al’uscio della sua porta, e prima che lei varcasse poi la sua soglia dimorale ci demmo con entrambi consento il nostro primo bacio d’amore. Col trascorrere dei seguenti giorni ci saremmo ritrovati di nuovo insieme, e ancora più avanti sempre più ancora, restringendo così la nostra amicizia sempre più solidamente, e che in tempo ci condusse come era di inevitabile ad uno stretto legame di cuori. Il suo nome avrei appreso era quello di Fiorella, un nome che per quanto io avrei scoperto di lei veramente gli si addiceva di molto, e che totalmente proiettava tutto ciò che lei infatti era…
Il viaggio
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