Paesi di emigrazione
Alaska (Stati Uniti d'America)Data di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)L’incontro con un pescatore di salmoni anima il viaggio che Mauro sta compiendo attraverso il paesaggio bello e selvaggio dell’Alaska.
L’incontro più appagante è quello con Max, un abile fisherman che oggi ha pescato una quantità industriale di salmoni e li divide volentieri con ì suoi ospiti. La sua perizia nel tagliarli e cuocerli è indice di una notevole esperienza in questo genere di lavoro. Ma è vero anche che in certi creek basterebbe entrarci con stivaloni da pescatore e un bastone in mano, per poi cominciare a menare colpi all’impazzata. Sicuramente, dopo un minuto di questa pesca poco ortodossa, causa il sovraffollamento del torrente, sarebbero moltissimi i salmoni defunti pronti per la padella. Marco sfodera una perizia da “Giovane Marmotta” riuscendo a tenere acceso un fuoco alimentato solo da legno impregnato d’acqua; come farebbe una bambina piccola con l’ultima bambola ricevuta in regalo lo cura, lo culla quasi, alimentandolo di continuo. Al gruppo si aggiungono una ragazza tedesca, un californiano e due inglesi. Credo che tutto – o quasi il campground sia riunito qui; si parla di viaggi, di sogni da realizzare, di terre lontane da visitare, e alla fine della serata ci si scambiano gli indirizzi.
Viene buio verso le 11, e insieme al buio arriva un freddo che neanche le birre riescono a do scacciare. La mattina leviamo le tende con comodo, quando ci capita di svegliarci; e succede sul tardi, dopo la faticaccia di ieri. Il programma immediato è quello di raggiungere il visitar center sul lato est del ghiacciaio, e con un paio di passaggi arriviamo in pochi minuti. Non è molto difficile ottenere un ride, qui in Alaska, e fra qualche giorno ce ne renderemo conto ancora meglio. Lasciamo gli zaini e iniziamo a salire lungo il percorso che costeggia il ghiacciaio: questa volta il percorso è meno diretto e si perde tra i boschi, tra ruscelli e alberi verdissimi, in un lanscape che sa di appennino. Ogni persona che ci incrocia ci saluta con un “Hi”, e io rispondo sempre più a fatica. Anche oggi il fiato è quello che è, ma la situazione sembra migliore. Forse è il maggiore allenamento, forse la volontà di non farmi vedere in queste miserevoli condizioni a farmi portare a termine il trail di oggi. Poco dopo ci capita di fermarci lungo la riva di un ruscello in cui i salmoni vanno a morire, al termine del loro ciclo vitale, dopo aver deposto le uova. Sono tanti, davvero tanti; l’acqua è bassa e alcuni riescono persino ad affiorare per un lungo tratto, per tagliare la corrente verso monte, con brevi scatti disperati. Altri saltano, fino a superare una cascatella di un paio di metri. Altri ancora invece hanno saltato troppo il là e sono finiti sul terreno, o dentro qualche roccia concava, anticipando solo dì poco la loro fine. Per chi rimane, non resta che nuotare controcorrente all’infinito, fino a che le forze non se ne vanno.
Ritorniamo verso Juneau per una cena e una visita al caffè che ci era tanto piaciuto due sere prima, facendo un pezzo di strada a piedi fino alla prima fermata del bus. Ci parlano di haif a male, anche se camminiamo con lo zaino in spalla per quasi un’ora, riuscendo appena a prendere il bus al volo. All’ostello, dove depositiamo gli zaini, ci attende la notizia che anche il gruppo di italiani parte stanotte con il nostro stesso ferry. Festeggiamo la lieta novella da Mc Donald, dove si unisce a noi un americano che sta girando in bicicletta con l’Alaskapass, un biglietto a tempo che permette di servirsi di tutti i corrieri via terra o mare (treni, bus e southeastern, southcentral, e southwestern Ferries) che ci sono in Alaska, ad eccezione degli aerei.
Il viaggio
Paesi di emigrazione
Alaska (Stati Uniti d'America)Data di partenza
1990Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Mauro Martinelli
“Un mondo di grandiosità e silenzio”
Petersburg, AK, 7-29-90 A dieci ore di fuso orario da casa, dopo tre giorni di navigazione verso...
Affacciati su Pacifico
A bordo un piccolo angolo della nave è adibito a museo naturale dell'Alaska, con informazioni sui...
Italiani in Alaska
Anche a Juneau piove. Dopo un'ora di bus scendiamo in centro, vicinissimi all'ostello. La città è...
Fatiche inaspettate
Marco paga 10$ per due notti di campeggio, e subito dopo ci accorgiamo che la mattina...