Mestieri
avvocato, cantanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
RussiaData di partenza
1896Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)A fine Ottocento attraversare i confini a Est, per entrare in Russia, è un’impresa non facile. Franco Mannucci, tenore toscano di grande fama, racconta le sue esperienze.
Ricordo un baritono il quale viaggiava colla moglie che aveva nome Ester e dovette faticare assai per ottenere la vidimazione del passaporto, perché dal nome credevano la signora di religione ebraica e gli ebrei non possono entrare in Russa.
Altre difficoltà si possono incontrare alla stazione di frontiera.
Una ballerina italiana che si recava scritturata a Pietroburgo e viaggiava con noi, era in compagnia di una sua zia, donna piuttosto attempata, corpulenta e dai lineamenti più virili che femminili. La Polizia venne in sospetto che potesse trattarsi di un uomo travestito da donna e la povera ballerina dovette sudare sette camicie per stornare i sospetti ed ottenere il permesso di entrare.
Il viaggio
Mestieri
avvocato, cantanteLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
RussiaData di partenza
1896Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Gli altri racconti di Franco Mannucci
Il debutto
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Trieste austriaca
Non avevo mai varcato i confini d’Italia e mi recavo all’Estero con grande curiosità. Fu però anche...
Nella Varsavia russa
Colui che per la prima volta si presenta al confine per entrare in Russia, ha la...
Lingue lontane e vicine
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Spari sul palco
Il mio debutto ebbe luogo colla Bohème di Puccini. In generale in quel teatro (essendo un teatro...