Paesi di emigrazione
LibiaData di ritorno
1949Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo l’occupazione alleata del Nord Africa, Maria Silvia Errera è costretta a fuggire da Berce, l’odierna Al Marj in Libia, la cittadina dove è nata e cresciuta in epoca fascista. Gli arabi minacciano l’incolumità degli italiani e l'unica via di salvezza è quella che passa attraverso il deserto, verso Bengasi e Tripoli, città presidiate dalle truppe inglesi.
Stanchi ci accolsero i militari inglesi in una grande struttura che poi ci passammo anche la notte. Il pranzo era pronto abbondante, e serviti a tavola. Ognuno appese qualcosa all’attaccapanni, io ci attaccai la giacca con i miei tesori nelle tasche che erano delle pentoline per bambole in porcellana, e avendo già perduto le bambole mi accontentavo di quelle cose, essendo una bambina… Pero, per la fretta qualcuno prese la mia giacca alla rovescio e tutto andò in frantumi… Io ci rimasi male, ma anche quell’individuo! L’indomani per le ore 5 l’autocolonna si rimise in viaggio. Erano dei camion che a sua volta avevano trasportato animali; ma in quel periodo ci si doveva arrangiarsi come ognuno poteva… Quando sul calar del sole potevamo finalmente fermarci possibilmente nei pressi di un’oasi con alberi di banane e palmeti, nella frescura avevamo la fortuna e la possibilità di attingere acqua in abbondanza, c’era il pozzo con la carrucola e l’asinello. In un largo spiazzo attorniato da rimorchi e camion ci misero al centro per difenderci da qualche carovana di beduini. Dopo sistemati i materassi sulla sabbia per passare la notte. Intanto ci preparavano il minestrone tutte le sere, e altro scatolame ci veniva dato per secondo, con gallette. Una sera avvistammo una casa cantoniera, pensavamo di avere almeno un tetto sulla testa, invece era annerita e si sentiva l’odore della morte. Tutte le mattine al risveglio si notavano i segnali lasciati sulla sabbia dai serpenti, che la notte strisciano, e al giorno dormono. Forse per la troppa stanchezza, e rimanendo come morti, ci siamo salvati dall’essere morsi. Durante la notte cade brina e bagna la qualsiasi, perciò le coperte erano bagnate. Si attraversarono molti paesi e città costruite dagli italiani, tutto in stile orientale: sirte, Misurata, Omsa nominata per la sua archeologia, e poi interminabili estensioni di dune e sabbia; tra un avvallamento e l‘altro si notavano i troppi cimiteri di guerra, morti per amor di patria. Non esistevano più ferrovie e strade, perciò obbligati a passare sui ponti improntati su tavole, si vedevano sotto gli occhi strapiombi, ed erano lunghi minuti di panico, aggiunti alle altre ansie.
Il viaggio
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1949Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976) Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Maria Silvia Errera
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