Mestieri
operaia, imprenditriceLivello di scolarizzazione
Paesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaData di partenza
1955Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Costa laziale, anno 1955. Colomba Romano, quattordici anni, è l’ultima di quattro figli. Il padre ha deciso che sarà lei ad accompagnarlo negli Stati Uniti, dove ha deciso di emigrare e preparare le condizioni affinché il resto della famiglia li raggiunga.
La povertà del dopoguerra aveva dato un nuovo impetuoso impulso alle emigrazioni, e moltissime famiglie minturnesi partivano per gli Stati Uniti o il Canada. L’idea cominciava quindi a far breccia anche nella testa della mia famiglia, in particolare di mia madre, che non si accontentava di un buon commercio per la sua famiglia attuale, ed era sempre alla ricerca di migliori possibilità per i suoi figli. […]
In America c’erano già tantissimi nostri parenti, partiti a più riprese. Con alcuni di essi, partiti più di recente, il legame era saldissimo, tenuto in vita da una corrispondenza epistolare regolarissima. […] Un’eventuale emigrazione doveva far riferimento a loro, che ormai in possesso della cittadinanza americana potevano farci l’indispensabile atto di richiamo, e soprattutto potevano provvedere alla nostra prima accoglienza e instradarci nella società e soprattutto nel lavoro. Sembrava tutto così facile e possibile, e poi tanto si favoleggiava di gente che si arricchiva da quell’altra parte dell’oceano. Bisognava creare un futuro ai figli, diceva mia madre, e ciò non sarebbe stato possibile a Scauri.
Fu una decisione sofferta, difficile soprattutto per le resistenze di mio padre, ma fu presa. Lui, pressato da mia madre ed esortato anche dai parenti americani, alla fine cedette. C’è da dire poi che lui era stato individuato come l’apripista per tutti i figli. Lui, perché mia madre sarebbe rimasta per badare ai figli, soprattutto a mia sorella ormai prossima sposa. I maschi sarebbero andati successivamente, dopo aver svolto il servizio militare, dl quale tra l’altro mio fratello Raffaele era stato avviato alla carriera nella Guardia di Finanza.
Non restavo che io. Unica disponibile ad accompagnare mio padre in quell’avventura misteriosa e affascinante allo stesso tempo.
Avevo ormai quasi quattordici anni, e la notizia mi colse di sorpresa, perché mai avrei immaginato di dover abbandonare quel mondo che mi circondava in cui ero cresciuta, e che faceva parte di me. Ma non erano tempi in cui i figli potessero far valere le proprie bizze, era vietato persino esprimere le proprie opinioni. Partivo con mio padre, e non c’era nulla da discutere. Ero dama di compagnia, o ero io a dover contribuire ad aprire quelle strade per me e per i miei fratelli?
Il viaggio
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