Mestieri
commessaLivello di scolarizzazione
frequenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1971Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Luigia Paoli è alla scoperta di Bahia, in Brasile, nel 1972, in compagnia di un amico missionario, Renzo, che conosce bene la realtà locale e le racconta il difficile contesto sociale in cui vive.
La nostra camminata sembra non finire mai; siamo anche noi sulla famosa autostrada di tutti lungo la quale c’è una fermata d’autobus che noi piglieremo per tornare a casa. Ed arriva traballante oltre ogni dire. Sembra che i suoi pezzi siano tenuti insieme da un filo di lana! Saliamo su non senza difficoltà vista l’ora di punta quando una dolorosa umanità che è in giro da stamani alle 5 ritorna a casa che è un puro eufemismo e avrà si e no un pugno di fagioli o un po’ di latte allungato con l’acqua per fare cenare la famiglia! Intanto stiamo viaggiando letteralmente traballando. Altra grave e dolente spiegazione di Renzo: gli autobus a Bahia sono quasi tutti traballanti perché: 1) sono vecchissimi e nessuno li ripara perché l’azienda trasporti cittadini non ha soldi né per ripararli, né per comprarne di nuovi! 2) gli autobus traballano perché tutte le strade sono non asfaltate e piene di buche e sassi come in questo momento: mi accorgo con amaro stupore che siamo sulla famosa autostrada che due minuti fa ho scoperto essere asfaltata e nuova! E che ora non lo è più per chissà quale diabolico motivo. Renzo mi spiega ancora a proposito della triste realtà della sua gente… È meglio far parlare lui: “l’autostrada è davvero nuova; è stata appena inaugurata due anni fa! Accade così: un ministro inizia un lavoro; il lavoro si protrae a lungo; scade il mandato di quel ministro. Il lavoro resta da finire! Il ministro che lo sostituirà non finirà questo per motivi meramente politici, dato che del benessere della gente non gliene importa nulla, ma ne inizierà un altro nuovo e così all’infinito!” A causa del malcostume che la governa, la più bella città del Brasile, la sua prima capitale, non ha un ospedale degno di questo nome, salvo il San Raffaele, succursale di quello di Milano, off-limits per i poveri (che schifo se si pensa che è un’istituzione fondata ed ancora retta da religiosi!); non c’è una scuola professionale. I signori si lamentano poi della delinquenza minorile, delinquenza fra virgolette dal momento che quelle creature cercano solo di sbarcare il lunario. Le loro refurtive vengono quasi sempre tramutate in riso e fagioli. Ci sono appunto strade nuove con le buche e gli autobus vi si sfasciano inesorabilmente quando non si fermano per sempre e i passeggeri sono costretti sotto il sole insopportabile o a farsi tutta la strada a piedi o a stare cuocere per delle ore in attesa di un mezzo di soccorso… più traballante di quello che li ha lasciati a piedi!
Il viaggio
Mestieri
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frequenza scuola media superiorePaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1971Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Luigia Paoli
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