Mestieri
contadino, agente della Polizia dell'Africa Italiana (PAI), agente di Pubblica sicurezzaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Perché arruolarsi nella polizia coloniale italiana nel 1935? Angelo Filippi ne fa una questione di prestigio sociale, come dimostra l’attenta descrizione del corredo che gli spetta prima della partenza verso l’Etiopia.
A Tivoli c’era la scuola della Polizia Coloniale. Con la personale assistenza del generale Masi, fui vestito della nuova divisa coloniale che mi dava l’aspetto di un ufficiale straniero perché quel tipo di uniforme non era ancora conosciuta in Italia. Mi fu consegnato un ricchissimo corredo che vorrei elencare per dimostrare con quanta dovizia veniva equipaggiato il nuovo corpo di polizia: Una divisa per alta uniforme in gabardine verde-kaki, composta da un berretto rigido, giacca regolare, pantaloni corti alla cavallerizza, stivali di cuoio marrone, camicia bianca con cravatta nera e cordelline azzurre per ornamento. Due divise di tela caki tipo sahariana con stivaletti e gambaletti allacciati, una bustina per copricapo ed un casco coloniale leggerissimo. Due divise di tela bianca per le zone di costiera e desertiche (vedi Libia, Massaua e Mogadiscio). Una divisa di panno pesante per le zone fredde. Una divisa di lino bianco con pantaloni lunghi da indossare fuori servizio nelle città di mare. Tre camicie bianche, tre camicie kaki e una camicia nera da indossare nelle cerimonie fasciste o riccorrenze nazionali. Tre cannoniere, tre paia di mutande di tela bianca corte, tre paia di calze dì cotone, tre fazzoletti e due cravatte nere. Un cappotto di panno e un impermeabile. Il cinturone era di cuoio marrone con fondina per pistola.
Il tutto contenuto in una cassetta-baule di legno rinforzata, una cappelliera ed una valigia in fibra. L’armamento era composto da una pistola Berretta cal.9, dal moschetto MAB con relative munizioni e dallo sfollagente di gomma. Inoltre eravamo corredati di un sacco-branda contenente due lenzuola, una federa, un materassino di lana, una coperta da campo ed il sacchetto di canapa per i panni sporchi. Infine uno zaino ed un telo da tenda con i relativi paletti e picchetti. Non mancavano la gavetta, il gavettino e le posate, nonché un coltello a serramanico da esploratore.
Il viaggio
Mestieri
contadino, agente della Polizia dell'Africa Italiana (PAI), agente di Pubblica sicurezzaLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1935Periodo storico
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