Mestieri
musicistaLivello di scolarizzazione
frequenza universitariaPaesi di emigrazione
VietnamData di partenza
1967Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Comincia l’incredibile viaggio di Daniela Santerini e del suo gruppo musicale, le Stars, ingaggiato per una tournée in Vietnam, alla fine del 1968, dove andranno a suonare nelle basi militari americane.
Abbiamo appena spiccato il volo da Fiumicino e siamo già chissà dove, forse addirittura sopra la Grecia.
I saluti dall’aeroporto, quei puntini che sventolavano fazzoletti sembrano già ricordi lontani. La mia mamma non c’era, ma è come se ci fosse stata: l’ho vista nello sguardo della mamma di Rossella, della moglie del Saggini, del marito di Viviana. Quando la moglie del Saggini ha saputo che andavamo a Saigon invece che a Manila, si è messa a piangere dietro gli occhiali scuri.
Li abbiamo lasciati all’entrata della pista e poi, veloci, siamo usciti, dopo le solite formalità, sulla pista. Un coro di “ciao” ci ha accolte: erano tutti di sopra, sulla terrazza. È stato un momento molto commovente. Giulio aveva una smorfia buffa sulle labbra, perché voleva far vedere che sorrideva e, allo stesso tempo, piangeva. Voltandoci indietro ad ogni metro siamo arrivate alla scaletta dell’aereo, e siamo entrate in questo posto nuovo per me, che si chiama aereo. E poi le hostess, una delle quali forse tahilandese, vestita in rosa, una vera bambolina, e altre bionde vestite di celeste. La corsa ai posti al finestrino. Io, naturalmente, non ce l’ho fatta. L’aereo si è preparato al decollo, fra i saluti affannosi dell’ultimo minuto. Si è messo sulla pista giusta, e dopo un rombo improvviso di motori che mi ha fatto tremare fino alla punta dei capelli, ha preso la rincorsa come un saltatore delle olimpiadi e poi ha preso a volare come un uccello. E, in un attimo, abbiamo visto il mare sotto di noi, e un sacco di emozioni indescrivibili mai vissute prima d’ora mi ha fatto ringraziare quel benedetto giorno che delle ragazze che dicevano di chiamarsi Stars mi vennero a cercare. Nuvole, monti, nuvole che sembrano monti e monti che sembrano nuvole, il cielo grigio sotto, poi rosso, poi blu (Franca l’ha chiamato arcobaleno), un lembo di terra che sembra l’Italia in fondo e che forse è la Grecia, i minimi ma percettibili vuoti d’aria, le hostess che vengono a offrire cognac, opuscoli, sigarette.
Il viaggio
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