Il dispensario

3/10

Questa mattina abbiamo fatto la riunuine con l’Abbé. Si è parlato del Centro Femminile, del dispensario, dell’animazione sanitaria) dei villaggi, dei “cessi” e dell’acqua. Ho ribadito il concetto che senza gabinetti non è possibile alloggiare malati alla “maison d’acceuil”. “Per fortuna” per ora anche queste chiavi non si trovano e quindi… Io comincierò lunedì al dispensario, non essendoci ancora l’altra infermiera è impossibile cominciare l’animazione sanitaria. Peccato, credo proprio di essere più adatta per questa anche perché non ho molta pratica di ambulatorio… Non importa, tutto si impara, basta avere grinta e buona volontà e queste penso proprio non mi manchino.

Abbiamo celebrato con Francoise la messa dì S. Francesco e pregato per tutti i Francesco che conosciamo. Le ho regalato una preghiera sulla pace scritta da un bambino ebreo, tradotta naturalmente in francese. Mi sembra importante continuare sempre e in ogni occasione i discorsi che ho cominciato in Italia in AGESCI.

5/10

E allora ho incominciato. La prima impressione è stata di sporcizia e impotenza e poi c’è la difficoltà della lingua. Devo assolutamente cercare di imparare almeno le parole indispensabili per parlare con i malati al dispensario anche se spero che arrivi presto Giovanna e lei si possa installare qui. Cosa serve curare se prima non si – arriva a far passare le minime regole d’igiene? Mi sembra di aver notato che più della metà dei malati che arrivano al dispensario sono in queste condizioni per incuria ed ignoranza. Del resto al GRAAP dicevano le stesse cose. Io credo davvero che se si riuscisse a formare un po’ le mamme almeno su cose elementari che riguardano i propri figli, si sarebbe già fatto un buon passo avanti.

8/10

Per ora si va…sono abbastanza curiosi di vedere cosa fa questo “dottore bianco”: piaghe e ferite, ferite e piaghe, sporche, puzzolenti, avvolte in stracci che non useremmo neppure per pulire il motore di una moto. Ma hai un bel fasciare con bende immacolate un piede, fuori di qui camminano senza scarpe nella polvere che ormai sta prendendo il posto del fango. E poi iniezioni, iniezioni, iniezioni… Per ogni cosa a dosi massicce, penicillina, Kìnimax per la malaria, anche ai neonati. E quando ci saranno le crisi? …Ecco perché poi ci sono tanti morti e le medicine non servono più, il fisico è ormai assuefatto. Si riuscirà à far cambiare stile? Riusciremo noi, appena arrivate all’infermiere, che infermiere non è, ma che da venti anni porta avanti da solo questo dispensario senza che per questo la popolazione sia stata decimata? Oggi ho fatto il secondo viaggio da ambulanziera – sempre con la mia super “R4” – ho accompagnato all’ospedale un vecchio che ormai non reagisce più a nessun tipo di medicina. Non gli hanno potuto fare la lastra perché la pellicola era finita, la scopia però ha evidenziato una pleurite, come avevo diagnosticato io e anche la cura è la stessa. La cosa mi ha rincuorato.