Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
IranData di partenza
1938Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)A Teheran va in scena l’incontro tra Violet Whitby e il Duca di Spoleto, Aimone di Savoia-Aosta.
Questo pomeriggio le varie signore della Legazione sono state schierate per essere presentate al Duca di Spoleto, e fare la loro riverenza. Quando è arrivato a me, ha esclamato “Toh! la Violettina”, dandomi un colpetto amichevole sulla spalla.
Questa sera c’è stato il ricevimento dato a corte. Siamo entrati al palazzo dal giardino illuminato da enormi candelabri di cristallo scintillanti.
I vari diplomatici erano in gran divisa, le signore con gli abiti da sera più belli. La delegazione italiana era certamente la più decorativa.
Il corteo nuziale è stato stupendo, Fauzia è piccola di statura, ma molto bella di faccia, con i più sorprendenti occhi verdi che abbia mai visto, ed adorna dei più meravigliosi smeraldi che abbia mai immaginato.
Ambedue gli sposi sono giovani e piuttosto imbarazzati.
L’Iran è un paese che si detesta o si adora. Io l’adoro.
Faccio gite con il Ministro d’Italia e sua figlia, a caccia di utarde: sono tacchini del deserto, ed il Ministro, gran cacciatore, gli spara dalla macchina aperta, in corsa.
Viene anche il cuoco, e appena uccise queste utarde vanno sbuzzate subito, fa effetto vedere il cuore ancora palpitante. Una volta abbiamo visto anche gli asini selvaggi.
Per fare il picnic ci ripariamo all’ombra di un caravanserraglio.
Adesso sono abbandonati, servivano per fare riposare le carovane che attraversavano il deserto. Hanno un’architettura bellissima.
Naturalmente, malgrado il chepì, torno da queste gite con la faccia color cremisi, e cerchi chiari dove gli occhi sono protetti dagli occhiali da sole (Zeiss!) Ma non mi importa granché.
Tutto quello che è iraniano mi affascina: l’odore del bazaar, dove vado a far spese, accompagnata dal nostro autista, il quale dà grandi spinte ai cammelli perché io possa passare.
Si compera di tutto al mondo, al bazaar.
Il mercante sta seduto per terra, con le gambe incrociate, e se non ha quello che chiedi alza la testa con un movimento brusco, facendo schioccare la lingua. E tutto costa così poco.
Soltanto le legazioni e le ambasciate hanno il parquet per terra. Le case normali hanno un strato di una specie di gesso, sul quale le buone padrone di casa mettono carta o giornali, dopo sono coperti di stuoie, chiamate hassir, e su queste tappeti.
Il viaggio
Mestieri
casalingaLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media inferiorePaesi di emigrazione
IranData di partenza
1938Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Gli altri racconti di Violet Whitby
Beirut, Damasco, Baghdad, Teheran
Ci siamo imbarcati a Brindisi, su una piccola nave che ci avrebbe portati a Beirut. A bordo...
Casa a Teheran
Teheran - Novembre 1938 Siamo in albergo. È molto comodo, ma speriamo di trovare una casa. Questa sera...
Tra servitù e acqua imbevibile
Adesso che abbiamo la casa, si presentano persone che vorrebbero venire al nostro servizio. I migliori...
Orient Express
Dicembre 1939 Tornando dalla Legazione, Gino mi ha detto: "Vuoi andare in Italia per Natale? Devo parlare...
Isfahan e i suoi vecchi
Ho fatto un lungo viaggio con il Ministro e sua figlia, fino al sud dell’Iran. È...