Mestieri
agronomo, fattore, allevatore, piccolo imprenditoreLivello di scolarizzazione
diplomaPaesi di emigrazione
BrasileData di partenza
1.1889Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)Diletto Manzini aggiorna la figlia sull’andamento della sua impresa di carni in scatola. Purtroppo le cose non sono andate come sperato.
Mia cara Uranina,
Sono già scorsi diversi giorni che ricevei con tanto piacere la tua lettera, alla quale dovevo haver gia risposto, ma che vuoi, sono stato in questo tempo molto contrariato ed ho passato tanti giorni così tristi, che non so come non mi sono ammalato, come temeva l’Albina. Ma in fine ora ha cominciato ad andare un poco meglio, mi trovo un poco più tranquillo e ti scrivo.
Ora ti dirò la causa e la contrarietà che ho avuto. Ti scrissi che havevo impiantato una piccola fabbrica dì conserve alimentari, cioè come frutti ed altro in scatole dì latta ed havevo, come ti scrissi, con tanto mio sudore raggiunto lo scopo preffissomi.
Le prime spedizioni che fu di mille e tante scatole riuscì perfettamente, che tutti i giorni mi giungevano lettere di richiesta da diversi negozianti di Rio Janeiro, che havevano ricevuto la mia mercanzia Devi sapere che prima di cominciare avevo fatto fare una quantità di queste scatole a Rio Janeiro e, non pensando che il mio genere prendesse sì ampie proporzioni in sì poco tempo, non mi presi tanta briga di ordinarne altre prima di haver finito quelle, per cui rimasi senza le scatole vuote. Mi pioveva, come suol dirsi, ordinazioni a man salva, io (e questi fu il mio male) per non perdere tempo andai da uno stagnino qui a Valenza ed ordinai mille di queste scatole. A prima vista vidi e vero che non erano perfette, ma pensai che mi dovessero servire. Disgraziatamente non fu così, che, male saldate, non resisterono che in parte, cioè fino che furono qui in casa non diedero a conoscere nulla, ma nelle scosse del viaggio, nel caricare le casse e scaricarle, sempre ricevendo dei colpi, la maggior parte si aprì la saldatura e la carne di dentro, tornando a contatto con l’aria, subì la fermentazione e si guastarono.
Puoi figurarti bambina mia cosa successe: fu subito spanto la voce anche forse più del vero e la mia mercanzia subì un forte discredito e come d’incanto cessò le ordinazioni. E puoi figurarti che gl’invidiosi, che pure non ce ne erano pochi, se gongolavano; e [a] molti di questi non parve vero venire a condolersi meco della mia disgrazia, ipocritamente però. Intendi, ciò per me erano tanti insulti che puoi pensare quanto mi facevano soffrire.
Dunque, non sapendo che fare, per un poco di tempo sono rimasto senza lavorare, prima perché con quel ultima spedizione era rimasto quasi al secco di denaro, pensando che dovevo riscotere. Essendomi andato a male quelle scatole, persi tutto: pensa come mi sono trovato.
Però, passato quel primo abbattimento, mi misi in mente di lottare, magari a costo di
finire tutto e nuovamente mi rimisi all’opera. Siccome, come ti ho detto, non haveva più quattrini, feci un debito e mi rimisi a fabbricare. Spedii ad altri negozianti i miei campioni ed adagio adagio ho ricominciato a venderne, ma ancora non come la prima volta, perché allora era richiesto ed ora bisogna che offra. Ma ormai non mi perdo di coraggio, voglio ritornare come da principio.
Il viaggio
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