Mestieri
casalinga, insegnante di italianoLivello di scolarizzazione
diploma magistralePaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaPeriodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Temi
amore corrispondenza documenti famiglia madre matrimonio nave nostalgia padre partenza preparativiDana e John si sono sposati e hanno vissuto alcuni mesi di grande felicità. Lui parte per gli Stati Uniti, dove conta di approntare tutto per la loro vita insieme, quindi di tornare a Napoli a prendere la moglie.
Finalmente tornasti in America. Mi scrivevi che le pratiche per la mia partenza erano a buon punto, che presto saresti tornato a prendermi, che nel frattempo stavi laureandoti. Intanto i mesi passavano e un’apatia che mi toglieva la voglia di uscire, di fare qualunque cosa, si stava impossessando di me. Dappertutto si sentiva “Tristezza” e quelle parole, quella musica, mi immalinconivano ancora di più. Una mattina venne a casa mia cugina Luisa e, quasi di prepotenza, mi convinse a uscire. Ci si mise anche la mamma e così andammo a fare una passeggiata.
Era più di un mese che non ricevevo notizie, né da te, né dalla tua famiglia, e malgrado mia madre mi consolasse dicendo che si trattava di un banale ritardo, io vivevo giorni terribili. Tornai a casa ancora più triste di prima. Quando mia sorella venne ad aprire la porta, dalla sua espressione capii che c’era qualcosa di nuovo.
Pensai ad una lettera e mi stavo precipitando in camera mia, ma passando davanti al salotto ebbi un tuffo al cuore: tu eri lì. Ci precipitammo l’uno nelle braccia dell’altra e io piansi tutte le lacrime che non ero riuscita a versare in quei lunghissimi mesi.
Restammo in Italia ancora due mesi, due meravigliosi mesi. […]
Poi, arrivò il giorno della partenza.
La sera prima, a casa, nessuno aveva avuto voglia di cenare, e malgrado gli sforzi di mia madre, che nascondeva bene il suo dolore, c’era tanta tristezza in giro. Tu lo capivi e tacevi.
La mia sorellina Anna sembrava smarrita. Sarebbe rimasta sola, senza di me, e io mi sentivo stringere il cuore, quando la guardavo. Al mattino, mia madre mi chiamò in camera per le ultime raccomandazioni. Aveva gli occhi rossi e si capiva che non aveva dormito. […]
Quando papà mi abbracciò riebbi l’impulso di mandare tutto al diavolo, di tornarmene a casa con lui, risedermi sulle sue ginocchia, lasciarmi ancora coccolare, ma poi mi resi conto che un ciclo della mia vita stava per finire e ne stava iniziando un altro carico di responsabilità. Dovevo imparare ad affrontare la vita. ecco, dovevo maturare, e con il tuo aiuto dovevo riuscirci. Era stata una mia scelta e dovevo essere coraggiosa. La tua mano mi staccò dall’abbraccio di papà e ci avviammo alla passerella. Per, malgrado i miei buoni propositi, quando la nave partì e io vedevo i miei rimpicciolirsi sempre di più, mi sentii vuota, cattiva, egoista. Quando li avrei rivisti? Avrei avuto la forza di vivere senza di loro?
Il viaggio
Mestieri
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