Mestieri
ingegnereLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
Stati Uniti d'AmericaPeriodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Una lucidissima analisi dell’ingegner Poscetti sui pregi e soprattutto sui limiti del modello di vita americano. A pochissimi giorni dal suo arrivo negli Stati Uniti per un viaggio di lavoro, Poscetti ha subito la capacità di passare al setaccio le storture di un sistema votato solamente al possesso dei beni e al dio denaro.
In generale, il tenore di vita delle famiglie é molto elevato. Si deve però subito precisare che le esigenze di una famiglia americana sono enormi, poiché si basano su di una specie di emulazione nei rapporti da persona a persona, da famiglia a famiglia, a vivere con decoro ed anche con spreco; una gara senza limiti ad avere tutto ciò che in commercio esiste di meglio od anche solo di nuovo, che a noi può sembrare una corsa al lusso, alla dissipazione. Ogni famiglia, oltre alle esigenze di ben vestire e di disporre di almeno un’automobile, deve poter possedere una casetta, se pur piccola, accuratamente e modernamente ammobiliata, piena di tutti i più moderni meccanismi domestici: dalla televisione alle lavatrici automatiche, dal frigorifero all’aspirapolvere, e queste stesse esigenze, anche se in tono minore, sono sentite dalla famiglia di un comune operaio. Quella famiglia che non dispone di questo conforto, dai vicini e dai conoscenti viene considerata una famiglia di infingardi, di buoni a nulla, non degna di stima e di considerazione, non da avvicinarsi, bensì da essere sfuggita. Un professionista, un dirigente, dovrà possedere tutto quanto si é detto, ma di marca di lusso e di ultimissimo modello; per esempio, un’automobile lunga come una torpediniera con le più recenti innovazioni: cambio automatico, vetri che si alzano e si abbassano col premere un bottone. Se egli non la possiede, non é concepibile che sia un buon professionista o un buon dirigente. Questo alto tenore di vita si può spiegare con le grandi ricchezze che Madre Natura ha voluto elargire a questa terra; che questo tenore poi sia quasi equamente distribuito, si spiega con due principali fattori: il peno impiego e la facilità di credito. Certo contribuisce anche la produttività, ma non in maniera così determinante come si vuoi far credere, poiché essa non potrebbe utilmente influire se non ci fosse stato il fatto degli altri fattori. In America, c’é lavoro per tutti; non esiste la disoccupazione, anzi c’é carenza di mano d’opera. Se un operaio, un impiegato, vuol cambiare occupazione, se un giovane vuol cercarsi un lavoro anche temporaneo, non deve far altro che guardare sugli avvisi economici di un qualsiasi giornale. Nel termine di poche ore e tutt’al più di qualche giorno, troverà quel che cerca.
Il rovescio della medaglia é l’assillo al guadagno, che provoca una vita turbinosa che non conosce soste. Il vecchio detto americano che il tempo é danaro, non é stato mai così vero come attualmente in America. Si può dire che oggi l’americano segue il principio del guadagno innanzi tutto. Guadagna il padre, lavora la madre, guadagnano i figli appena liberi dagli studi. Ed é così che si é creata la catena che tiene avvinto il popolo americano, una catena consguenziale che non conosce idealismi, un ingranaggio al quale nessuno può sottrarsi e che, semplificando i termini può esser definito nel modo seguente: l’individuo americano deve guadagnare molto perché una particolare “forma mentis” è l’assillante pubblicità lo costringono a spendere molto, ad acquistare molto; con i grandi acquisti, le industrie possono produrre molto; producendo molto, esse migliorano la produzione ed hanno la possibilità, nonostante la sempre più intensa meccanicizzazione delle industrie, di mantenere il pieno impiego, che a sua volta dà la tranquillità del guadagno. Un ingranaggio questo di cui gli americani sono molto fieri e che cercano di ingigantire ed accelerare sempre di più. In effetti, esso ha dato e sta dando ancora a tutti il benessere ed il generale alto tenore di vita. Questo sistema economico può essere definito una economia a grande velocità, che non può rallentare nemmeno un attimo il ritmo, ma anzi deve accelerarlo sempre di più. Non é permesso, non dico oziare, ma neanche soffermarsi a meditare per pensare al fine ed al senso della vita. Percepite tutt’intorno un’attività febbrile, quasi come quella dei dannati di Dante.
Il viaggio
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