Mestieri
commercianteLivello di scolarizzazione
frequenza elementarePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1912Periodo storico
Periodo post-unitario (1876-1914)C’è un litigio con il fratello Diego alla base della decisione di Emanuele Nicosia di emigrare verso Bengasi da poco occupata dagli italiani.
Il primo dell’anno 1913 viene passato da tutti, assieme alla famiglia. Anno nuovo, vita nuova. Si comincia con il solito lavoro conosciuto, i soliti viaggi per Ferla, sempre assieme a mio fratello Diego. Per il resto, nel tempo libero, ognuno lavora per conto proprio e così di seguito. Io, così, lavoro lo stesso, viaggiando sempre assieme a mio fratello Giuseppe. Siamo arrivati ad Agosto. Come di usanza, si viaggiava di notte per godere il bel fresco, dato che di giorno c’era troppo caldo. Si arrivava a tarda ora a Ferla e nella mattinata del giorno dopo, si iniziava la distribuzione del vino nei diversi esercizi, lo stesso si faceva per qualche famiglia benestante per uso proprio o per i dipendenti. Poi nella stessa mattinata si proseguiva per un paesetto vicino, Cassaro, dove si distribuiva il vino e poiché‚ la avevamo pochi clienti, prima di mezzogiorno facevamo ritorno a Ferla, dove avevamo un sensale di nome Don Salvatore, un uomo anziano, basato e servizievole a nostra disposizione. In questo periodo, d’accordo con la famiglia, ottengo il passaporto valevole per la Libia, che per prudenza tengo conservato per un eventuale lavoro. A Ferla durante uno di questi viaggi, era il giorno 10 di Agosto, essendo riuniti a pranzo presente pure sua moglie, mio fratello Diego, sempre col suo solito vecchio vizio, volle darmi una onorificenza, contro i miei meriti, dicendomi che io, senza il suo aiuto “non ero buono a nulla”. A me queste sue parole non garbarono tanto, ma essendo a casa sua e alla presenza di sua moglie, per quanto era mia abitudine di non avere peli sulla lingua, non ho risposto per niente, sebbene rimasi immusonito. Alla sera si partì e all’indomani mattino come al solito, sempre in orario come le ferrovie si arrivò a Vittoria, attesi da mio padre che, anche lui abituato alla puntualità, ci aspettava, dato che essendo Agosto, c’era tanto lavoro da fare e la stessa sera si doveva ripartire per un’altro viaggio. Quel giorno, per la prima volta, mi confessai con mio padre !. Papà questa sera il mio mulo, perché‚ era quello che mi era stato assegnato, non parte assieme a mio fratello Diego, per questo, questo e quest’altro.
Io esco e vado a comprarmi una valigia di cuoio, la porto a casa e dico a mia madre che debbo partire per Bengasi in Cirenaica, dato che già avevo pronto il passaporto. Di primo acchitto, questa mia decisione sorprende mia madre, lo stesso mio padre e così per tutta la giornata si sta malinconicamente, tutti in famiglia, per questa mia decisione.
Il viaggio
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