Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
EritreaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Scene di vita quotidiana dal molo Rubattino nel porto di Assab, in Eritrea, dove Alfredo vive e opera come doganiere all’inizio degli anni Quaranta.
Il 31 Dicembre del 1939, attracca per la prima volta al molo Rubattino, una nave passeggeri: è il piroscafo “Colombo”. Bella nave! E’ un momento importante per la popolazione di Assab. Moltissimi vengono verso il nuovo molo per vedere da vicino la manovra di attracco della nave e lo sbarco dei passeggeri.
Passeggeri e merci vengono sbarcati rapidamente e tutti, abituati al vecchio sistema di sbarco con rimorchiatore a maona, rimangono meravigliati! Il magazzino doganale costruito alla radice del molo si riempie presto di ogni sorta di merce anche perchè dopo il “Colombo” arrivano altre navi. Il traffico passeggeri e specialmente di merci aumenta sempre di più. Anche gli spazi liberi del molo ne sono pieni. Da gennaio in poi vi sono sempre più piroscafi in rada in attesa di effettuare le operazioni solo di sbarco merci, e non essendovi più spazio disponibile nel molo Rubattino scaricano le merci in rada su maone che si dirigono poi verso la vecchia dogana dove le merci vengono depositate. Quasi tutti i piroscafi passeggeri attraccano al molo Rubattino. Vediamo come procede lo sbarco dei passeggeri. Avvenuto l’attracco alla banchina, operazione non sempre semplice, specialmente quando c’è il monsone, i facchini indigeni dell’impresa portuale, provvedono a portare i bagagli dei passeggeri dal piroscafo al locale della dogana. Le operazioni di visita doganale si svolgono in un locale chiuso, una parte del magazzino e, generalmente sono molto rapide e consistono nel controllo saltuario della valuta e delle poche merci di privativa (sigarette, liquori, ecc.). Le “Littorine” (autobus) della “Citao”, spesso attendono i passeggeri vicino alla dogana e dopo una sosta all’albergo “Ciao”, partono in serata per l’interno per attraversare la dancalia di notte. Durante l’operazione dello sbarco dei passeggeri si può assistere, spesso, a scene “tragico comiche”. Vi sono delle donne, sposine per ” procura” specialmente quando si tratta di “sposine” di matrimoni combinati da parenti in Italia, che sbarcano, spaurite, avendo in mano una foto e qualche altro segnale convenuto di riconoscimento e attendono lo sposo, mai visto prima, conosciuto magari in qualche vecchia foto giovanile. Se tale sposo è passabile, cioè ancora piacente, non avviene nulla, ma qualche volta lo sposo non è quella della foto vista in Italia dalla sposina, e da essa idealizzata come “principe azzurro”, ma un vecchio coloniale col viso segnato da fatiche e patimenti e allora ci sono pianti e frasi come “non ti voglio, torno a casa, ecc. ecc.! Sono traumi che, però, non finiscono quasi mai, in tragedia.
Il viaggio
Mestieri
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