Il primo sentimento

6  dic.

Si parte invece alle 7,30 con tempo ottimo e buona visibilità panoramica della simpatica città di Montevideo, bassa e graziosa coi suoi dintorni collinosi e verdeggianti. Il Rio è veramente molto fangoso e fa effetto vedere questa distesa di acque color caffelatte che introduce così largamente nel paesaggio un colore nuovo. A metà percorso anche qui si vedono due alberi di una nave affondata. Noto anche il fenomeno del “espejismo” per cui, pur essendo lontani dalla costa, diventano visibili le rive argentine con interrotti lineari filari di piante. Verso le 16 si vedono più navi e a poco a poco si precisa la costa al largo di La Plata e si disegna sull’orizzonte la sagoma di Buenos Aires. Alle 17 siamo ormai in porto e la città ci appare già nella sua grandiosità e nella magnificenza dei suoi giardini. Ho il piacere e l’emozione di riconoscere subito sulla banchina, in attesa, lo zio Angeletto e sono uno dei primi a sbrigarmela e scendere a terra.  Alle 18,30 saliamo su un lussuosissimo taxi e non ti dico l’impressione che mi ha fatto questo primo ingresso – Retiro – Av. Alvear – e avrei voluto che tu fossi stata con me per condividere il primo sentimento di ammirazione. Ho avuto l’ottima accoglienza di Rosita, il piacere di leggere la tua lettera e mi dispiace che la mia lettera per Angeletto che avevo dato al papà (mi pare) da impostare “par avion” qui non sia mai arrivata cosicché Angeletto sapeva solo indirettamente del mio arrivo.