Mestieri
contadinoLivello di scolarizzazione
licenza elementarePaesi di emigrazione
EtiopiaData di partenza
1939Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Dopo cinque anni, dopo aver attraversato il mondo prigioniero degli Alleati, molti mesi dopo la fine della guerra Giosino Fino viene rimandato in Italia.
Ci misero due anni per mandare tutti a casa. In Europa dal 1945 i sopravvissuti erano tornati nelle loro case e noi invece eravamo prigionieri di guerra in tempo di pace. Due anni in più di prigionia! Dicono che fu colpa della Croce Rossa Internazionale. Dicono sempre quello che vogliono, ma la realtà non la dice mai nessuno. Io non ne volevo più sapere di tornare in Italia. Quale guerra dovevo tornare a combattere contro la miseria? Non c’era nessuna speranza a Bonito per me. Avrei sposato Margherita . Quella volta non fu la guerra a portarmi via da lì. Nel dicembre 1946 prima della data fissata per il mio rimpatrio, fui tenuto nel campo per evitare che mi allontanassi. Avevo preparato un piano d’accordo con Margherita, sarei scappato e mi sarei infilato in un buco che avevo visto fuori dai reticolati, lei mi avrebbe aspettato a Covre, sotto Melbourne. Una sera mi decisi. Mentre il faro ispezionava tutto il campo riuscii a uscire dalla palafitta senza farmi vedere, arrivai al primo filo spinato, lo tagliai, ma al secondo mi videro col fascio di luce e corsero a cercarmi. Ero riuscito ad infilarmi nel tubo che poteva avere meno di un metro di diametro, ma lo schifo e la puzza che incontrai là dentro erano così forte che mi mancava il respiro e mi veniva il vomito: ERO ENTRATO NELLA FOGNA di scarico dei bagni e delle cucine! Mi ci infilai dentro per quanto più potevo resistere, ma i piedi restarono fuori, píù avanti di così con tutto quel gas sarei morto. Mi presero e un inglese disse: “Fox, vieni qua, adesso ti facciamo fare il lupo.” Non appena mi portarono in prigione, il mio odore si sentì prima che entrassi nella cella, mi chiesero divertiti: “Fox, dove sei stato? Nella merda? Che cercavi?” Le guardie non mi persero di vista fino al momento ,della partenza.
Dicembre 1946 —Partimmo da Melbourne in auto e ci imbarcammo a Sidney sulla Leonardo Da Vinci. “La mia vera prigione comincia adesso” pensai ricordando cosa avevo lasciato tanti anni addietro. Ci mettemmo un mese per arrivare a Napoli. Scesi a Napoli il 22 gennaio 1947, e mi portarono nel distretto militare dove mi visitarono e fecero tutti i documenti del caso. Dopo una settimana mi diedero 10.000 lire e mi lasciarono andare a casa, con tre mesi di licenza. Andai verso la stazione di Napoli, non so perché ma in strada non c’era nessuno. Era tutto deserto. Una donna, forse una prostituta, si avvicinò e mi disse: “Fratello, fratello mio…” non ci pensai un attimo, le diedi una spinta e l’allontanai senza dire una parola. Scoprii tanti anni dopo che la guerra mi aveva davvero cambiato.
Il viaggio
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