Paesi di emigrazione
AustriaData di partenza
1972Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Si conclude, con una sosta al Sacrario di Redipuglia, il viaggio nella memoria di Gildo Scappini, veterano della Prima guerra mondiale.
Nel salutarci, vi furono da ambo le parti scambi di indirizzi ed inviti reciproci a passare qualche giornata insieme, in Italia o in Austria. Scoprimmo così che Mons. Kolmbauer era un appassionato cicloturista e disse di essere già stato in Italia con le due ruote, e sicuramente vi sarebbe tornato. Io gli diedi il mio indirizzo di Roma; saremmo andati insieme in Vaticano per una benedizione speciale di Paolo VI. – Danke vielmals!… Grazie!… auf Wiedersehen… – si incrociarono al momento del commiato. Il commiato fu sinceramente caloroso e quando a pomeriggio inoltrato lasciammo in macchina quella casa, notammo all’uscita numerose persone riunite lungo la strada. In quel piccolo borgo dove forse non succedeva mai nulla di straordinario, il nostro arrivo era stato notato da molti ed il motivo della visita aveva fatto subito grande scalpore. Sicuramente la voce si era diffusa tramite i ragazzi che avevano assistito all’incontro tra Gildo e Fritz, e nel ripassare per il paese che poche ore prima avevamo trovato deserto, molte persone ci salutavano ora con le braccia sventolanti e sembrava quasi avrebbero voluto farci scendere dall’auto. Per quella dimostrazione di simpatia, mio padre si sentì tanto importante che disse: – Lo vedi chi sono io! – disse vantandosi per tanto interesse. – Sì zio. Ti fanno festa come al vescovo quando va a visitare le parrocchie! -aggiunse Pietro che quella mattina era in vena. Ormai dovevamo pensare al ritorno. Nel frattempo però, ci rammaricammo un poco, perché pensavamo che quel viaggio avrebbe meritato un soggiorno più lungo. Avremmo dovuto fermarci almeno un paio di giorni, ma allora bisognava arrivare organizzati e sinceramente, alla partenza, non avremmo mai immaginato un esito tanto felice. Consultando la carta stradale, vedemmo che per il viaggio di ritorno, era forse più conveniente puntare direttamente verso sud, senza ripercorrere la strada dell’andata. Però prima dovevamo riaccompagnare Pietro a Innsbruck. Questi non volle minimamente farci deviare, e chiese soltanto di essere accompagnato ad una certa stazione, da dove con il treno sarebbe tornato a casa.
Tutto si svolse come previsto. Era arrivata ormai la sera, quando alle porte di un piccolo paese cercammo un posto per dormire. Memori dell’esperienza della sera innanzi, prendemmo i dovuti accorgimenti. La missione era ormai compiuta, e tutti avevamo ormai fretta di tornare a casa. Dopo quel pernottamento, con un ultimo balzo saremmo tornati da dove, qualche giorno prima, eravamo partiti. La mattina dopo, consumata un’abbondante colazione in una delle tante Gasthauss che si potevano incontrare lungo il percorso, decidemmo di attraversare la frontiera a Villach per poi scendere verso Udine e l’Adriatico. Come ultima variante a quella spedizione, non si poteva rinunciare, sempre in omaggio al Grande Veterano, ad una visita al cimitero di Redipuglia.
Il viaggio
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