Mestieri
operaio della FiatLivello di scolarizzazione
diploma di scuola media superiorePaesi di emigrazione
LibiaData di partenza
1934Data di ritorno
1940Periodo storico
Periodo tra le due guerre mondiali (1914-1945)Felice, Italo e le due sorelline Lina e Filomena sono rientrati in Italia da oltre due anni. Da Rimini, sono stati ultimamente spostati a Roio Pineta, in provincia dell’Aquila.
Fra il vario alternarsi delle operazione belliche in Cirenaica, mamma nel mese di gennaio del 1942 aveva dato alla luce un’altra bambina che fù chiamata Irene, il nome della Dea della pace avrebbe dovuto essere di buon auspicio invece l’odissea doveva continuare per parecchi anni, troppi lunghissimi anni.
Il parto avvenne durante l’occupazione inglese e mamma non finiva mai di raccontare con quanto zelo il cinecologo neozelandese l’avesse assistita. D’altronde era la prima volta dopo nove parti che aveva avuto il privilegio di essere assistita da un vero professionista anche se in una situazione particolare, sino ad allora si era sempre servita da levatrici.
Ai primi di Luglio, improvvisamente i quattro Barbieri veniamo convocati urgentemente in direzione, e come entriamo nell’atrio della colonia, vediamo la direttrice confabulare con una donna, una vigilatrice fa le moine ad una bionda bambina che tiene amorevolmente in braccio.
Come ci vede entrare mamma si precipita ad abbracciarci a turno con copiose lacrime che scorrevano giù per le gote, Italo se ne stava dietro come per nascondersi ad assistere indifferente alla scena, mamma va verso di lui per abbracciarlo ma il bambino divincolandosi scoppia in pianto chiedendomi “ma chi è questa donna?” “È mamma” rispondo egli rimane muto finché Filomena lo solleva ponendolo fra le sue braccia la scena commosse tutte le donne presenti e persino la direttrice che apparentemente aveva un’espressione austera, si asciugava gli occhi.
Mia mamma con i due figli piccoli e Sabatina erano riusciti ad arrivare sino a Bengasi con un camion dell’esercito dopo qualche giorno che il nostro villaggio era stato rioccupato dalle truppe dell’asse, di qui vennero caricati su un trimotore militare e sbarcati a Lecce e quindi raggiunse[ro] il paese d’origine. Papà e Rodolfo invece rimasero nel podere con la speranza di tempi migliori, ma anche loro dopo qualche giorno, con le truppe alleate alle porte, furono obbligati a fuggire per raggiungere Tripoli dopo un rocambolesco viaggio.
Il viaggio
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