Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
AngolaData di partenza
1976Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Pochi mesi dopo il primo viaggio in Angola, che ha ispirato la realizzazione di alcuni quadri, Bianca Maria torna in Africa per esporre le opere in occasione dell'inaugurazione del volo Roma-Luanda dell'Alitalia. Il marito Gino e il figlio Marco sono con lei.
Il mese di Ottobre 1976 è riservato a preparare la spedizione verso Luanda delle casse con i 20 quadri. Qui è stato determinante l’aiuto che mi ha dato l’assistente del Dirigente dell’Africa Sig. Sandro De Santis sia per il reperimento e la costruzione delle casse che avrebbero dovuto contenere i quadri e più ancora per ottenere le autorizzazioni ed i visti prescritti dalle Autorità italiane. Abbiamo passato circa trenta giorni di attività frenetica per passare da un ufficio all’altro sia della città di Roma che degli uffici aeroportuali di Fiumicino. Mentre io mi interessavo per ottenere le autorizzazioni previste dall’Istituto Nazionale delle Belle Arti, Sandro si occupava della parte tecnica facendo leva sulle aderenze della Dirigenza Regionale per l’Africa affinché nell’ambito della zona di Fiumicino tutto procedesse al meglio.
Eravamo in contatto telefonico ogni giorno con l’obiettivo di essere pronti per la stabilita spedizione che sarebbe dovuta avvenire almeno 10 giorni prima della mostra prevista per il 3 Novembre 1976 e quindi in modo tale che le casse potessero arrivare a Luanda sdoganate e consegnate al Rappresentante di Alitalia.
31 Ottobre 1976
Per il volo inaugurale del 31 Ottobre l’Alitalia predispose una lista di invitati di circa 50 persone tra le quali eravamo anche noi. Questa volta Bianca Maria ha voluto che ci fosse anche Marco che aveva 16 anni e frequentava il primo liceo classico. Desiderava, come lo desideravo io che l’esperienza di questa particolare missione potesse ritornargli utile nel corso della sua vita. Tra le varie personalità del gruppo scelto da Alitalia facciamo amicizia con il Dr. Giuseppe Rendina e Signora. Il Professor Rendina è medico primario dell’ospedale romano “Bambin Gesù”
1° Novembre 1976
Giornata bella e serena. Siamo seduti sulle comode poltrone della hall dell’hotel Panorama e stiamo conversando con il Professore che ci sta annunciando che domani 2 Novembre terrà una conferenza all’Università di Luanda su un argomento di medicina.
Il suo discorso avrebbe dovuto iniziare con una citazione del filosofo tedesco Martin Heidegger. La nostra conversazione, nel dopo pranzo, stava proseguendo, quando un mio collega, Dominici, che in quel momento faceva funzioni del Rappresentante Alitalia dell’Ufficio di Luanda, intromettendosi nel discorso, suggerì al Professore di togliere quella citazione perché, secondo lui, non si addiceva all’ideologia marxista in quel momento predominante tra la classe dirigente del Paese. Il Professore seguì, sia pure con un impercettibile imbarazzo, il suo consiglio e cancellò quel riferimento del filosofo. Forse il mio collega aveva ragione; ma quel fatto mi rimase molto impresso apparendomi una chiara menomazione della libertà di pensiero. Heidegger considerava l’uomo come “essere nel mondo” e ciò implica da un lato che l’uomo non può essere compreso separatamente dal suo “ambiente” e dall’altro che la nostra comprensione nel mondo avviene in riferimento all’uomo. Mi rimaneva difficile capire perché Dominici si fosse intromesso ed avesse così interrotto quel discorso che mi stava affascinando. Marco se lo ricorda perché era presente anche lui insieme a noi difronte alla bellissima laguna che ci stava, ancora una volta, ammaliando in quell’ora di riposo.
Le personalità italiane arrivate ieri a Luanda, con il volo inaugurale sono state invitate dal Dr. Pace, ambasciatore italiano in Angola, presso la sua residenza, nella parte alta della città, alle ore 22.00. Siamo stati invitati anche noi. Entrati all’Ambasciata, proprio sulla soglia della residenza veniamo accolti da sua moglie: una Signora austriaca, bionda, alta e snella che scendeva dalle scale scalza e con un lungo vestito bianco. Rivolgendosi a mia moglie dice: E’ lei la pittrice? Benvenuta! Ci accomodiamo nella grande sala, piena di piante e fiori, insieme agli altri del gruppo. Bianca Maria viene presentata all’Ambasciatore come realizzatrice dei meravigliosi spazi angolani che era venuta a visitare nel maggio scorso. Passiamo l’intera notte fra drink e conversazioni con gli amici italiani nella bellissima ambasciata.
Il viaggio
Mestieri
impiegatoLivello di scolarizzazione
laureaPaesi di emigrazione
AngolaData di partenza
1976Periodo storico
Periodo post seconda guerra mondiale (1946-1976)Gli altri racconti di Gino Serroni
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