Paesi di emigrazione
Bosnia-ErzegovinaData di partenza
1984Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Lucio Italo Brusorio racconta l’arrivo al santuario di Medjugorje, dove si è recato in pellegrinaggio da Milano nel 1984, insieme alla moglie e alla madre di quest’ultima.
La chiesa è illuminata. Non c’è spreco, non c’è abbondanza, non sono luci a fenta, e il chiarore finisce subito dove inizia un modesto spiazzo per gli automezzi. Ci incamminiamo. I gesti sono un po’ intorpiditi ma mirano all’essenziale e si cammina in modo trattenuto e intenso. Se la vergogna collettiva ci lasciasse solo un istante, forse ci metteremmo a correre. Dietro a me vedo Annalisa e poco più distante sua mamma; da ora ognuno rimane solo con sè stesso; tranne che per il viaggio, l’accordo tra di noi è di essere indipendenti. Penso che tacitamente sia cosi anche per gli altri. Entriamo, la chiesa è piena di gente e subito mi investe un coro compatto di preghiera. I numerosi neon creano una bianca luce omogenea che appiattisce ogni cosa. Ai lati i confessionali sono attorniati da persone che aspettano. Le pareti lisce, senza dipinti e nicchie, disegnano un vasto rettangolo fino ai gradini dell’altare adornato da qualche fiore, attorno a questo alcuni preti in camice, e in fondo culle parete a semicerchio una grande croce di legno. Giù dai gradini, una insolita statua della Madonna. E’ una chiesa ricca soltanto di gente. Niente le eleva a santuario.
Il viaggio
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Bosnia-ErzegovinaData di partenza
1984Periodo storico
Periodo contemporaneo (dal 1977 ai giorni nostri)Gli altri racconti di Lucio Italo Brusorio
Partenza per Medjugorje
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